Scommettere sull’intelligenza delle piante

Applicare l'intelligenza delle piante alla soluzione dei problemi generati dalle trasformazioni ambientali e sociali della nostra epoca. E' la sfida che un nuovo Master Unifi lancia ai suoi allievi.
Disegno di Fabio Ciaravella
Disegno di Fabio Ciaravella

Forse non è così lontano il momento in cui produrremo energia pulita replicando la fotosintesi clorofilliana oppure progetteremo la mobilità viaria delle metropoli copiando l’efficienza e la fluidità con cui si sviluppa l’apparato radicale di un tiglio.

Per farlo serviranno persone in grado di applicare l’intelligenza delle piante alla soluzione dei problemi complessi che emergono dalle trasformazioni ambientali e sociali della nostra epoca.

E’ la sfida raccolta dal Master di I livello “Futuro Vegetale” nato dall’unione di due percorsi di ricerca, quello del fisiologo vegetale Stefano Mancuso e quello del sociologo Leonardo Chiesi, i coordinatori scientifici del nuovo corso.

“Il punto di partenza – spiega Mancuso, ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree – sono le strategie del mondo vegetale, sempre contraddistinte da parsimonia energetica, varietà nell’uso dei materiali e assenza di impatto sull’ambiente ecologico. Strategie sorprendenti che approfondiremo per immaginare insieme agli allievi del Master ciò che ancora non c’è ma ci potrebbe essere e per provare a progettarlo”.

Il corso – organizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze – si articolerà in lezioni, laboratori e un workshop intensivo conclusivo, favorendo la condivisione delle conoscenze grazie al lavoro di gruppo e alla sinergia con l’esperienza di cui gli allievi saranno portatori.

“Il nostro obiettivo – racconta Leonardo Chiesi, associato di Sociologia dell’ambiente e del territorio – è esporre gli studenti a tre forme di sapere che hanno un approccio alla realtà e strumenti metodologici diversi, quello della natura, quello della società e quello della progettazione. Grazie al dialogo tra le differenti discipline ci proponiamo di stimolare negli allievi nuovi processi creativi, in grado di incidere sul mondo e sui problemi legati all’uso indiscriminato delle risorse e alle crescenti disuguaglianze nella distribuzione dell’accesso ai beni”.

Partendo dalla conoscenza del mondo vegetale, dunque, il percorso formativo chiederà agli studenti di pensare a come tradurre i modelli biologici in soluzioni strategiche applicabili a politiche sociali virtuose, azioni sostenibili e nuovi modelli organizzativi delle istituzioni pubbliche e private.

“Il corso – commenta Mancuso – rappresenta un’esperienza inedita nel panorama della formazione, non solo in Italia, ed è un ‘pretesto’ per creare un ambiente di collaborazione tra persone che hanno percorsi molto diversi, tra ricerca, progettazione e applicazione, tra docenti e studenti, per esplorare insieme le possibili evoluzioni delle nostre società.

“Il Master è il prodotto di una visione – conclude Chiesi – e di una scommessa: creare figure professionali protagoniste di quella che pensiamo sarà una tra le più importanti evoluzioni scientifiche e culturali che stanno cambiando il nostro tempo”.

Le informazioni sul corso sono online sul sito Unifi e su www.futurovegetale.it.


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