Vaccini anti-influenzali, Unifi in un progetto europeo per monitorarne l’efficacia

E' una partnership pubblico-privata, di cui fa parte anche l’Ateneo attraverso il Dipartimento di Scienze della Salute e il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino.
Diritto d'autore: supergranto / 123RF Archivio Fotografico vaccini anti-influenzali
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Creare un network europeo per il monitoraggio sull’efficacia dei vaccini anti-influenzali. E’ l’obiettivo di DRIVE (Development of Robust and Innovative Vaccine Effectiveness) una partnership pubblico-privata, di cui fa parte anche l’Ateneo attraverso il Dipartimento di Scienze della Salute (DSS) e il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (Neurofarba).

Il consorzio che sta alla base del progetto è costituito da istituti di sanità pubblica, università, piccole e medie imprese, aziende produttrici di vaccini e organizzazioni di pazienti di vari paesi europei (Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Finlandia), oltre all’Italia, che partecipa con l’Ateneo fiorentino e l’Istituto Superiore di Sanità. Nato nel 2017, riceve finanziamenti dal programma dell’Unione Europea Horizon 2020 e dalla European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations (EFPIA). La ricerca avrà la durata di 5 anni ed è coordinata da FISABIO, una fondazione per la promozione della salute e della ricerca biomedica di Valencia.

“Il progetto – spiega Paolo Bonanni, docente di Igiene generale e applicata e responsabile scientifico UNIFI di Drive – cerca di stabilire una rete di dimensioni sufficienti per realizzare stime di efficacia importanti, specifiche per ogni marca dei vaccini antinfluenzali utilizzati nell’Unione Europea ogni stagione. I dati generati aumenteranno la conoscenza dell’efficacia dei vaccini anti-influenzali e porteranno a un potenziamento dei sistemi di monitoraggio, rispondendo anche alla richiesta fatta ai produttori di vaccini dall’Agenzia Europea del Farmaco di incrementare gli studi sulla loro validità”.

Il contributo del DSS, in particolare di Paolo Bonanni e Miriam Levi, riguarda gli aspetti epidemiologici (frequenza e distribuzione delle malattie nelle popolazioni, fattori di rischio…) e la definizione di modelli di governance sostenibile e trasparente per le partnership pubblico-private, oltre che la valutazione della qualità e fattibilità degli studi. Alfredo Vannacci e Roberto Bonaiuti, del Dipartimento Neurofarba, si occupano invece, all’interno del laboratorio congiunto SCARAB LAB, degli aspetti farmaco-epidemiologici del progetto (definizione del profilo beneficio/rischio dei farmaci) e della realizzazione di strumenti informatici per la gestione dei dati raccolti nel progetto.


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