Drammaturgia dell’invisibile: parole, voci e musica dall’Archivio Rai

Un progetto di ricerca dei Dipartimenti di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia e di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo esplora il genere del radiodramma italiano grazie a una collaborazione con la Rai, che adesso avvia un ciclo di ascolti radiofonici.

È incentrato sul genere del radiodramma il progetto di ricerca Parole, voci e musica dall’Archivio RAI di Firenze: il radiodramma italiano dopo l’avvento della televisione (1955-1975), coordinato da chi scrive e da Antonella D’Ovidio, ricercatrice di Musicologia e Storia della musica presso il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo.

Il progetto è stato finanziato grazie al bando 2019  per progetti competitivi del 2019 rivolto a ricercatori a tempo determinato e teso a incoraggiare la collaborazione tra ricercatori di ambiti disciplinari diversi o affini. Obiettivo della ricerca è infatti quello di recuperare preziosi e poco noti materiali d’archivio e insieme ricostruire la storia di un genere ibrido come il radiodramma – che vive appunto nell’intersezione tra parola e inserto sonoro o musicale – nel corso di una stagione complessa, segnata dalla diffusione della televisione, ma che nondimeno vede coinvolti nella stesura e nella messa in scena di radiodrammi grandi autori (anche non specializzati: Pratolini, Bianciardi, Sanguineti, Manganelli, Primo Levi), registi (Camilleri, Pressburger, Squarzina, Bandini, Quartucci, Bene) e compositori (Berio, Maderna, Rota, Bucchi, Trovajoli).

Per favorire lo sviluppo del progetto l’archivio della sede Rai di Firenze ha messo a disposizione copioni e registrazioni di un vasto patrimonio di opere radiofoniche (più di 500 lavori) ancora poco esplorato e che attende di essere indagato e osservato da molteplici prospettive storiche e metodologiche. Adesso, a un anno di distanza dalle fasi di avvio del progetto, e nonostante le difficoltà legate all’attuale emergenza sanitaria, la ricerca raggiunge i primi risultati in termini di disseminazione. A partire dallo scorso 4 novembre 2020, infatti, Radio3Rai, all’interno del programma “Il teatro di Radio 3”, ha avviato un ciclo con cadenza settimanale (ogni giovedì a partire dalle 22.30) a cura di Antonio Audino, durante il quale viene proposto l’ascolto di radiodrammi tra gli anni Cinquanta e Settanta e  discussa così la produzione, in gran parte dimenticata, di narratori e drammaturghi del secondo Novecento che hanno realizzato e/o diretto opere originali per la radio.

A presentare e commentare i testi radiofonici è Rodolfo Sacchettini, esperto di scritture per la radio e collaboratore del progetto in qualità di assegnista di ricerca del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia.  Mentre dunque entra nella sua fase di sviluppo decisiva (imminente l’attivazione di un sito per raccogliere schede di descrizione dei singoli radiodrammi e i primi contributi scientifici sulla produzione 1955-1975), il progetto Parole, voci e musica dall’Archivio Rai di Firenze si intreccia e dialoga anche con iniziative culturali rivolte a un pubblico ampio di appassionati e cultori della radio. I primi radiodrammi a essere trasmessi sono stati Una giornata lunga un anno di Guido Rocca, con la regia di Luigi Squarzina (1962), e Un servizio di guerra di Renzo Rosso (1956).

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Nicola Turi parla del progetto di ricerca

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