Ateneo sostenibile, idee per il triennio 2018 -2020

Rafforzare il ruolo del Green Office, stimolare il confronto tra i ricercatori e organizzare una conferenza annuale per discutere di buone pratiche su temi green. Sono alcuni degli obiettivi che si è prefissato il nuovo delegato del rettore.
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Dal primo novembre sono il nuovo delegato alla sostenibilità della nostra università. Un impegno che sono stato chiamato a svolgere dal rettore Luigi Dei per il prossimo triennio.

Dal 2015 al 2018, il gruppo di Ateneo Sostenibile è stato coinvolto in una delle iniziative più significative del piano strategico dell’Università di Firenze. Mi riferisco alle 45mila carte dello studente della Toscana, comprendenti l’abbonamento ai mezzi pubblici, che rappresentano un forte incentivo alla mobilità sostenibile. Altri progetti rilevanti sono stati portati avanti nello scorso triennio e si sono tradotti in azioni concrete: le 20.000 borracce distribuite ai nostri iscritti, i 17 fontanelli di acqua dislocati in varie sedi dell’Ateneo, l’ecotappa del campus di Sesto (diventeranno 6 nell’anno in corso), i 2 orti universitari, l’eliminazione di posate usa-e-getta dalle stoviglie in uso alla mensa di Sesto Fiorentino, senza contare tutto ciò che riguarda la raccolta differenziata, il risparmio energetico, lo smaltimento dei rifiuti.

L’Ateneo è stato inoltre protagonista del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS) e, lo scorso dicembre, ha ospitato il Simposio Internazionale sulla Sostenibilità nei Campus Universitari: per l’occasione, 70 ricercatori ed esperti da tutto il mondo si sono confrontati su buone pratiche e opportunità di collaborazione nel campo della ricerca sociale. Questa iniziativa è culminata con l’ingresso della nostra università come socio fondatore della Scuola Europea per la Scienza e la Ricerca sulla Sostenibilità (ESSSR), scuola che ha lo scopo di promuovere master e dottorati europei sul tema.

Gran parte delle iniziative citate sono nate e sono andate avanti sulla spinta di persone estremamente motivate. Mi riferisco al mio predecessore Ugo Bardi, e a quanti hanno collaborato con lui come Stefano Dominici, Sara Falsini, Ilaria Perissi, Maria Laura Sarti, Nicola Gambale, Gabriele Gentilini. In generale, ho constatato che in tanti, all’interno della comunità universitaria fiorentina, condividono un forte interesse per la sostenibilità ambientale e sono pronti a cambiare il proprio stile di vita, anche se questo dovesse comportare dei sacrifici. È un aspetto che mi piace sottolineare e che sono certo potrà aiutarmi nel corso del mio incarico.

Nel prossimo triennio l’obiettivo è quello di rafforzare l’impegno dell’Ateneo per costruire un mondo migliore, operando su vari fronti. Un ruolo di primo piano dovrà essere svolto dal Green Office che ha già contribuito, attraverso l’iniziativa “GreenMetric”, alla raccolta di dati relativi alla sostenibilità (dalla metratura verde ai rifiuti): un passo necessario questo verso il monitoraggio e la successiva valutazione di qualità delle azioni intraprese.

Nel mio disegno, l’opera di raccordo e di supervisione del “Green Office” sarà supportato in ogni struttura da un’unità del personale tecnico/amministrativo, che avrà il compito di agevolare le procedure tecniche. La collaborazione tra componenti della nostra comunità è al centro anche di un’altra idea a cui sto lavorando: mi piacerebbe attivare infatti un network di persone che segnalino le varie iniziative, partecipino alle discussioni, stimolino il dibattito per produrre nuovi progetti. Un gruppo diffuso in maniera capillare all’interno dell’Ateneo capace anche di favorire la sensibilizzazione per certe tematiche verso altri soggetti.

In materia di sostenibilità, le politiche dell’Ateneo devono essere sviluppate, a mio avviso, in relazione a tre target: il personale dell’università, gli studenti, i cittadini.

In questo senso avrà un ruolo fondamentale il portale di Ateneo Sostenibile. I nostri ricercatori producono continuamente materiale interessante – ne sono una testimonianza gli approfondimenti su UnifiMagazine, i contributi legati a #ChiediloaUNIFI o gli articoli su quotidiani e riviste, le lezioni agli Incontri con la Città o le conferenze, post su blog, pagine FaceBook, trasmissioni radio: mi piacerebbe che tutta questa attività trovasse ancora più visibilità sulla nostra piattaforma a beneficio dell’intera comunità universitaria e della community che condivide questo interesse. Oltre a rendicontare puntualmente l’avanzamento dei progetti, il portale può fornire spunti di riflessione stimolanti verso i pubblici interni ed esterni che potranno essere ripresi e discussi sul gruppo FaceBook e altri canali di comunicazione.

Il confronto con l’esterno sarà una costante a cui intendo lavorare nel prossimo triennio. In questa prospettiva vorrei che l’Ateneo si aprisse ulteriormente ad altri soggetti – enti, associazioni, aziende – interessati a lavorare sul tema della sostenibilità. Nuove forme di collaborazione aumenterebbero la visibilità e la capacità attrattiva del progetto complessivo di Ateneo sostenibile.

Altra priorità per il prossimo triennio sarà la condivisione capillare delle informazioni tra ricercatori e docenti, personale tecnico/amministrativo, e studenti. Credo che la ricchezza, la varietà e la forza di tanti progetti di ricerca, concepiti e portati avanti all’interno di UNIFI, debba ancora emergere. A questo proposito, al di là del ruolo importante svolto dalla mailing list dedicata, vorrei proporre a ogni team UNIFI la possibilità di segnalare, tenendola aggiornata, la propria attività legata alla sostenibilità, cosa che potrebbe fornire un altro canale di informazioni per il portale. Mi piacerebbe inoltre prevedere un momento di incontro per stimolare il dibattito e il confronto fra le persone interessate a questa materia.

Vorrei poi riuscire ad organizzare, con cadenza annuale, una mostra/conferenza sulla sostenibilità, sullo stile della “Notte della ricerca” con poche sessioni plenarie e molti “speaker’s corner” per i nostri gruppi di ricerca. Potrebbe essere il luogo ideale per il conferimento del premio Salomone Verde (quest’anno avremo la prima edizione), destinato a quanti si distinguono per l’attenzione all’ambiente.

Un aspetto che vorrei curare durante il mio mandato riguarda l’ascolto. Penso che Ateneo sostenibile debba saper accogliere suggerimenti che provengono da altri attori e tradurli dove possibile in interventi di mitigamento/miglioramento. Infine, mi propongo di ampliare gli scopi dello Sportello della Scienza, che per ora funziona grazie al progetto europeo InSPIRES, facendolo diventare lo Sportello della Scienza e della Sostenibilità.


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