L’11 luglio si celebra la giornata internazionale della popolazione, istituita nel 1989 il Consiglio direttivo del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite. Il tema di quest’anno, Pianificazione familiare: dare potere alle persone per lo sviluppo dei paesi, riafferma come una pianificazione familiare sicura e voluta non sia solo un fattore chiave nella lotta alla povertà, ma anche un diritto fondamentale per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile.
“Si tratta di un giorno importante, perché mette al centro del discorso i problemi della popolazione mondiale, riportati in maniera approfondita nei World Population Prospects pubblicati dall’Onu” spiega Gustavo De Santis, docente di Demografia del Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni ‘G. Parenti’ (DiSIA).
“Rispetto alla fine degli anni ’80 possiamo notare un generale progresso a livello mondiale, come testimonia la maggiore durata della vita e il miglioramento delle condizioni in cui si fanno figli. Tuttavia – aggiunge – permangono situazioni molto eterogenee: da una parte ci sono paesi come Italia e Corea del Sud dove la fecondità è diventata troppo bassa, dall’altra gli stati della Africa subsahariana caratterizzati da una fecondità ancora troppo elevata”.