Una “sentinella intelligente” per il restauro delle pitture su tela

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L’impegno dei restauratori nella salvaguardia dei dipinti su tela si potrà avvalere di un nuovo prezioso alleato, un innovativo materiale “intelligente” sviluppato dai ricercatori del Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” Emiliano Carretti, Luigi Dei e Antonella Salvini. Si tratta di un composito costituito da una miscela di biopolimeri detta Funori, provenienti da alghe del genere Gloiopeltis, associata a nanocristalli di idrossido di calcio.

Durante il lavoro di tesi di dottorato in scienze chimiche (indirizzo scienza per la conservazione dei beni culturali) di Elisabetta Andrina e della tesi di laurea magistrale in scienze chimiche (curriculum chimica dell’ambiente e dei beni culturali) di Orlando Cialli – co-autrice e co-autore dell’articolo pubblicato nella rivista Material Letters – si è riusciti a mettere a punto una tecnica estrattiva innovativa per l’ottenimento della miscela di biopolimeri dall’alga assolutamente affidabile, efficace e perfettamente riproducibile. L’aggiunta di nanocristalli di idrossido di calcio alla suddetta miscela di biopolimeri, così estratti dall’alga, consente di ottenere un ottimo materiale per il consolidamento e la protezione preventiva avverso il degrado futuro di fibre tessili di lino, costituenti il supporto di opere d’arte quali i dipinti su tela, affette da depauperamento di proprietà meccaniche. Le prestazioni di questo nuovo materiale, in qualità sia di consolidante che agente di conservazione preventiva, sono state testate presso il CNR-IBE, Istituto per la BioEconomia, Area della Ricerca di Firenze grazie al ricercatore Benedetto Pizzo, altro co-autore della ricerca.

“Siamo riusciti per la prima volta a inventare un materiale ‘intelligente’ – commenta Emiliano Carretti – per la conservazione e il restauro di fibre tessili in lino. L’intelligenza risiede nel conseguire con un unico trattamento due fondamentali obiettivi in campo conservativo: restituire le proprietà meccaniche perse al tessuto di lino degradato – esempio classico le tele recanti preziosi dipinti di inestimabile valore – e contemporaneamente svolgere una funzione di “sentinella” verso il futuro degrado. I biopolimeri dell’alga rifortificano le fibre in modo chimicamente compatibile, mentre a guardia del degrado futuro sorvegliano i nanocristalli di idrossido di calcio pronti a tamponare quei fenomeni di acidità che innescano la depolimerizzazione della cellulosa costituente il lino, indebolendone la tenuta meccanica”.


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