Restauro e monumenti, dalla ricerca avanzata nuove figure di tecnici

Sono necessarie nuove figure di tecnici e specialisti per il restauro dei Beni architettonici e monumentali? Questo ambito di alta specializzazione deve essere integrato da competenze che la stessa realtà della conservazione del patrimonio culturale rende sempre più indispensabili. È la testimonianza che viene dal Laboratorio Materiali Lapidei del Dipartimento di Scienze della Terra e dagli interventi svolti dai ricercatori in diversi luoghi ed edifici.

Lo scorso 31 agosto, ad esempio, si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza del Cortile dell’Ammannati a Palazzo Pitti, a cui il DST-LAM ha partecipato insieme al restauratore in materiali lapidei Stefano Landi, sotto il coordinamento degli architetti Paola Ruggeri e Angela Pintore della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.

“Sono state affrontate le principali problematiche riguardanti il distacco di piccole e grosse porzioni dei blocchi di bugnato e di alcune parti degli elementi decorativi in arenaria Pietraforte che costituiscono i tre livelli di facciate interne del Cortile dell’Ammannati – spiega Carlo Alberto Garzonio, responsabile del Laboratorio – . A tale scopo è stata condotta un’analisi strutturale e meccanica, con rilievi, misure ad ultrasuoni, sclerometriche etc. delle porzioni di Pietraforte che risultavano fratturate per motivi di carico e scarico della struttura e a causa dei processi di degrado che incidono maggiormente lungo le vene di calcite largamente presenti su tale pietra”.

L’intervento dei ricercatori ha messo in evidenza come alcune situazioni siano in parte addebitabili ad interventi di fissaggio precedenti: “Si rende necessario formare, compito della didattica e della ricerca universitaria, una nuova figura – sottolinea Garzonio – che sia esperta nella diagnostica di supporto e nella definizione degli interventi geomeccanici corretti per il restauro e la conservazione dei beni architettonici e monumentali”.

Il DST-LAM ha partecipato durante il corso del 2018 anche ad altri interventi di messa in sicurezza sui materiali lapidei, iniziati su molti monumenti storici di Firenze a partire da Santa Croce. Proprio per la Basilica di Santa Croce il Laboratorio ha fornito un supporto alle indagini condotte per il Tribunale di Firenze, per la caratterizzazione fisica-meccanica e petro-mineralogica del frammento di ‘peduccio’ (in realtà sottomensola) di arenaria tipo Pietra Serena, che distaccandosi ha provocato lo scorso anno la morte di un turista.

Ha inoltre condotto i lavori di messa in sicurezza e di controllo strutturale che hanno riguardato i capitelli, gli elementi decorativi in Pietraforte interni e i leoni nel cortile esterno dalla Basilica di Santa Maria Novella, oltre al controllo delle mensole delle terrazze e del sottotetto delPalazzo Corsini al Prato.

 


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