Un prodotto che promette di rivoluzionare il lavoro di restauro dei beni artistici. E’ il gel che elimina in modo efficiente e completamente sicuro le tracce dei nastri adesivi usati per la conservazione delle opere d’arte. E’ stato ideato dal team di ricercatori del Dipartimento di Chimica coordinati da Piero Baglioni, come documenta l’articolo pubblicato sulla rivista scientifica PNAS (“Restoration of paper artworks with microemulsions confined in hidrogels for safe and efficient removal of adhesive tapes”).
Dai manoscritti del Mar Morto alle tele di Fontana- spiega Piero Baglioni, ordinario di Chimica fisica – i nastri adesivi vengono usati per interventi di conservazione temporanei che spesso diventano permanenti, anche perché la loro rimozione rischia di danneggiare l’opera d’arte. Una grande sfida per chi si occupa di conservazione e restauro
I ricercatori del Dipartimento di Chimica Unifi e del Consorzio interuniversitario per lo Sviluppo dei Sistemi a Grande Interfase, in collaborazione con Antonio Mirabile, restauratore a Parigi, hanno realizzato un gel completamente innovativo, costituito da gocce di solvente in una soluzione acquosa, in foglietti elastici che, depositato per pochi secondi su disegni e opere d’arte, riesce a rimuovere perfettamente i nastri adesivi e lo sporco senza compromettere e danneggiare il supporto sul quale le opere sono realizzate.
Il team ha usato il gel per rimuovere il nastro adesivo da un disegno, di proprietà di un collezionista privato di Parigi, che rappresenta una delle figure dell’Ascesa dei Beati della Cappella Sistina. “Usando il gel – racconta Baglioni – abbiamo scoperto l’iscrizione ‘di mano di Michelangelo’ sul disegno, probabilmente effettuato nello stesso periodo di realizzazione della Cappella Sistina e di attribuzione ancora incerta. Con lo stesso gel innovativo siamo anche riusciti a riportare all’aspetto originale un disegno di Lucio Fontana”.
“I gel, sviluppati nell’ambito del progetto europeo Nanorestart – spiega il ricercatore -, si prestano al trattamento di opere d’arte moderne, particolarmente difficili da pulire e da conservare: li abbiamo usati con successo – e ne ha dato risalto la stampa internazionale, come National Geographic – su opere di grande valore, come i dipinti di Picasso, Pollock e Kandinsky, conservati presso la collezione Guggenheim di Venezia, e saranno presto a disposizione dei restauratori”.