Dentro la chimica del ricordo, per vincere i traumi

Uno studio dei Dipartimenti Neurofarba e Scienze della salute ha messo in evidenza il ruolo di una famiglia di enzimi, possibile bersaglio di farmaci per la cura di disturbi psichiatrici legati a esperienze negative.
Archivio fotografico 123rf.com - Riproduzione riservata
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Le anidrasi carboniche sono un bersaglio per farmaci innovativi nel trattamento dei cosiddetti disturbi dell’adattamento (Adjustment Disorders).

Al centro della ricerca le patologie – come l’ansia generalizzata, il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), i disturbi ossessivo-compulsivi e le fobie – che nel nostro cervello possono essere innescate da risposte a esperienze traumatiche.

E’ il tema di uno studio svolto da ricercatori dei dipartimenti di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (Neurofarba) e di Scienze della Salute in collaborazione con Memory Center, Brain Institute of Rio Grande do Sul, Pontifical Catholic University of Rio Grande do Sul, Porto Alegre, Brazil.

Firmano il lavoro – pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (“The role of carbonic anhydrases in extinction of contextual fear memory”  DOI: 10.1073/pnas.1910690117) – Gustavo Provensi che ha diretto la ricerca, a cui hanno partecipato Scheila Daiane Schmidt, Alessia Costa, Barbara Rani, Maria Beatrice Passani, Fabrizio Carta, Alessio Nocentini, Claudiu Supuran e Patrizio Blandina.

Non esistono farmaci specifici per questo tipo di malattie legate a risposte disadattative, gli interventi di cura sono in genere basati su “protocolli di estinzione”: cercano, cioè, di agire desensibilizzando il paziente agli stimoli che evocano le esperienze traumatiche.

“Tuttavia questi trattamenti non eliminano il ricordo traumatico, i sintomi emotivi e comportamentali tendono a ripresentarsi spontaneamente – spiega Provensi -. Infatti l’estinzione non elimina la paura, ma crea una nuova traccia di memoria che compete con quella originale e ne inibisce il recupero”.

I ricercatori hanno indagato nel campo poco conosciuto dei meccanismi con cui il cervello modula l’estinzione della paura, focalizzando il ruolo delle anidrasi carboniche.

“Le anidrasi carboniche (CA) sono metalloenzimi presenti nei mammiferi con sedici isoforme che differiscono per la distribuzione cellulare e tissutale e sono coinvolti in numerosi processi fisiologici, tra cui l’apprendimento e la memoria – spiega Provensi -. Nel nostro studio abbiamo dimostrato che l’integrità dell’attività delle anidrasi carboniche nel cervello è necessaria perché l’estinzione della paura sia consolidata nella memoria”.

La sperimentazione è stata condotta su modello animale basandosi su protocolli analoghi a quelli impiegati per l’estinzione della paura negli esseri umani.

“L’impegno delle anidrasi carboniche in specifiche regioni del cervello è essenziale per fornire la resilienza necessaria a garantire il consolidamento dell’estinzione di eventi emotivamente importanti – conclude Provensi -. Il nostro studio individua bersagli biologici utili per indirizzare la sintesi di nuovi farmaci che potranno potenziare l’efficacia clinica dei trattamenti dei disturbi ossessivo-compulsivi, fobie, ansia generalizzata e PTSD”.


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