Non solo le persone, anche le organizzazioni affrontano situazioni di stress. È quindi fondamentale valutare sia le fonti personali che organizzative che possono generare stress. È in questa ottica che il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA) ha messo a punto un nuovo strumento di indagine, in sinergia con il Centro di riferimento Regionale Criticità Relazionali (CRCR), denominato “Individual and Organization-Related Stressors in Pandemic Scale for Healthcare Workers (IOSPS-HW)”.
Il risultato del lavoro è stato pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health: l’articolo è firmato per NEUROFARBA da Caterina Primi, Responsabile del Laboratorio di Psicometrica dell’Unifi e prima firmataria del lavoro, e dalle colleghe Maria Anna Donati e Costanza Gori, mentre per il CRCR dalla direttrice Laura Belloni, assieme a Monica Giuli, Emanuele Baroni, Vanessa Zurkirch e Matteo Galanti.
“Lo studio è nato con una finalità psicometrica – spiega Caterina Primi –. La peculiarità della nostra ricerca consiste in un approccio metodologico orientato a misurare sia gli aspetti individuali che quelli organizzativi inerenti allo stress dei lavoratori e delle lavoratrici di un’organizzazione di ambito sanitario”.
L’indagine si è soffermata sui fattori di stress legati, fra l’altro, alle modalità di comunicazione all’interno dell’organizzazione, al carico di lavoro da gestire e alle criticità logistiche. Inoltre, ha permesso di rilevare il ruolo del lavoro di gruppo e delle “reti”, mettendo in risalto l’importanza degli aspetti relazionali.
Dopo un lavoro preliminare dedicato a focus group con gli stessi operatori dell’organizzazione, per mettere a punto i contenuti da approfondire, lo strumento è stato testato – tra il 2020 e il 2022 – sul personale sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi.
“La risposta resa al questionario somministrato online è stata molto alta – commenta Donati –, sia in termini di partecipazione che di visualizzazione e condivisione del report conclusivo. Tanto da poter essere spunto per la predisposizione di nuove azioni mirate a ridurre i fattori di stress legati alla gestione del lavoro”.
“La metodologia di indagine delineata nel progetto che ha portato alla costruzione di IOSPS-HW ha interessato l’ambito sanitario, ma potrà trovare applicazione in altri tipi di organizzazioni e sarà a disposizione di quanti saranno interessati a utilizzarlo – conclude Primi –. Servirà a forgiare una migliore sinergia tra attori ‘sul campo’ e ricercatori impegnati in rilevazioni e valutazioni, in modo da comprendere e affrontare con le più adeguate strategie i fattori di stress nella loro complessità”.