Gli archivi del Novecento rappresentano un patrimonio rilevante della collettività di cui è indispensabile garantire la sopravvivenza e la disponibilità per la ricerca.
Sebbene si tratti di documenti di recente produzione, essi richiedono un trattamento particolare perché prodotti con tecniche e materiali eterogenei che sono paradossalmente più soggetti al deterioramento rispetto ai materiali d’archivio dei secoli precedenti. E’ il caso di fotocopie, ciclostilati, copie in velina, ritagli di giornale, fotografie, registrazioni audio e video.
Stringente è la necessità di salvaguardare questi documenti in base alle loro caratteristiche specifiche, programmando iniziative di restauro, e talora di digitalizzazione, anche per garantirne una consultazione non dannosa.
La Biblioteca di scienze sociali possiede e conserva alcuni archivi prodotti principalmente da associazioni e movimenti, o raccolti da personalità. Tra questi quello di Gino Cerrito (1922-1982), incentrato sull’anarchismo e sul sindacalismo anarchico internazionale, di cui è in corso il trattamento. Un archivio di straordinaria rilevanza che contiene una mole enorme di documentazione, tra cui opuscoli e riviste rarissime, e manoscritti di grande interesse.
Il recupero e il trattamento di questo tipo di archivi richiedono competenze specifiche e risorse a sostegno. Parimenti necessaria è l’attivazione di reti istituzionali e civili, che diffondano la conoscenza di queste fonti facendone percepire l’importanza al di là della fondamentale ricostruzione storica.
Della salvaguardia degli archivi si parlerà nella giornata di studio “Tramandare la memoria sociale del Novecento”, organizzata dalla Biblioteca di Scienze sociali il 21 novembre, alle ore 10.15 (Campus delle Scienze sociali, aula D15/0.04, piazza Ugo di Toscana, 5 – programma completo)