Attività fisica, differenze di genere nell’impatto del lockdown

Da un’indagine condotta dalla Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport le donne appaiono più resilienti nell’esercizio fisico rispetto agli uomini, pur praticando complessivamente meno sport. Differenze fra i sessi anche negli altri effetti del confinamento sugli stili di vita.
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Quale è stato in Italia l’impatto del lockdown sull’attività fisica? Diverso a seconda del genere.

La risposta arriva da un’indagine promossa dalla Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell’Ateneo fiorentino, pubblicata su “Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases” (“Gender differences in the impact on physical activity and lifestyle in Italy during the lockdown, due to the pandemic” Doi: https://doi.org/10.1016/j.numecd.2021.03.011 ). Sono 2.218 le persone di tutta Italia (761 uomini e 1.457 donne) che hanno risposto ad un questionario, proposto online in forma anonima, tra il 1° aprile e il 4 maggio 2020, dopo almeno un mese dall’inizio del rigoroso isolamento domiciliare per la pandemia di Covid-19, osservato dagli italiani lo scorso anno.

Il confinamento ha avuto ripercussioni diverse a seconda dei sessi sull’attività fisica e gli stili di vita. Negli uomini è stato rilevato un crollo importante della attività fisica. Fra le donne, percentualmente meno impegnate in attività fisiche rispetto al genere maschile, la contrazione è stata più contenuta, ad indicare che il peso della motivazione nella donna potrebbe essere più forte che nell’uomo. Le donne nei due mesi analizzati hanno anche accusato un peggioramento della qualità del sonno e delle funzioni intestinali. Aumentato invece soprattutto negli uomini il consumo di alcol.

“Naturalmente l’impossibilità di frequentare palestre o centri sportivi durante il lockdown è stata comune ad ambedue i generi – commenta Pietro Amedeo Modesti, coordinatore dello studio, docente Unifi di Medicina interna e Direttore della Scuola di specializzazione in Medicina dello sport -. La conoscenza di questi risultati ha un valore importante per la programmazione degli interventi di prevenzione e di promozione di uno stile di vita più attivo. Anche in questo campo, infatti, lo stop provocato dalla pandemia rischia di rendere difficile la ripresa, se si considera che in Italia prima del Covid solo l’11% degli adolescenti ed il 31% degli adulti rispettava le raccomandazioni della Organizzazione mondiale della Sanità per un’adeguata attività fisica”.


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