Chimica, giovane ricercatrice Unifi tra i vincitori del bando Fondazione Roche

Per un progetto riguardante l’utilizzo di polimeri a impronta molecolare in alternativa all'attuale immunoterapia con anticorpi nel trattamento dell’artrite reumatoide
Francesca Torrini

C’è anche una ricercatrice dell’Ateneo fiorentino tra gli 8 vincitori della sesta edizione del bando “Fondazione Roche per la ricerca Indipendente” promosso da Fondazione Roche con lo scopo di sostenere giovani under 40 all’interno di strutture pubbliche e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Si tratta di Francesca Torrini, premiata nel settore della reumatologia per il progetto “Biocompatible Molecularly Imprinted polymers as alternative to antibodies-based therapy for Rheumatoid Arthritis treatment (MIPRA)”.

Il progetto, della durata annuale e finanziato con un contributo del valore di  50mila euro, vedrà per la prima volta l’utilizzo di biopolimeri ad impronta molecolare (Molecularly Imprinted Polymers, MIP) come alternativa alla classica immunoterapia con anticorpi nel trattamento dell’artrite reumatoide. Il processo di valutazione e selezione dei progetti è stato affidato a Springer Nature, leader nel mondo della ricerca e dell’educazione scientifica, e MIPRA è risultato al primo posto su oltre 500 progetti.

“Questi particolari MIP – spiega Francesca Torrini – possono essere considerati “anticorpi biomimetici”, costituiti da materie prime naturali, a basso costo, biocompatibili e biodegradabili, in grado di riconoscere selettivamente i target biologici, in questo caso rappresentati dalle principali citochine e recettori coinvolti nei processi patologici dell’artrite reumatoide. Rispetto ai classici anticorpi – prosegue la giovane ricercatrice – i MIP sono inoltre caratterizzati da una maggiore facilità di preparazione, maggiore stabilità, e non rischiano di indurre reazioni immunitarie non volute, in quanto costituiti da materiali biocompatibili ed inerti.    

Torrini ha appena completato il Dottorato in Scienze Chimiche nel gruppo di Ricerca ‘Sensori e Biosensori’ del Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”. Negli ultimi quattro anni ha lavorato nel campo della chimica bioanalitica per lo sviluppo di biosensori e metodi ottici innovativi per la rilevazione di biomarcatori di interesse clinico e anti-doping.

Grazie a questo progetto, sotto la responsabilità scientifica di Simona Scarano, docente di Chimica analitica, e di Amedeo Amedei, docente di Scienze tecniche di medicina di laboratorio, del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica ‘Mario Serio’, potrà avviare da subito una ricerca indipendente.

 


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