Un’alleanza nella lotta contro il tumore

La sperimentazione di un farmaco che inibisce l'anidrasi carbonica, enzima basilare per la crescita del cancro, ha fatto rilevare come effetto parallelo l'agevolazione di un meccanismo che porta alla morte delle cellule malate. Unifi in una ricerca internazionale pubblicata su Science Advances.
Archivio fotografico 123rf.com - Riproduzione riservata anidrasi
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Nella lotta contro il cancro è stata scoperta una nuova alleanza. Inibire l’anidrasi carbonica, enzima fondamentale per la crescita delle cellule tumorali, favorisce la ferroptosi, meccanismo di morte cellulare che si rivolge anch’esso verso le cellule malate.

La correlazione è stata scoperta in una ricerca internazionale pubblicata su Science Advances e guidata dal Cancer Research Institute e dall’Università British Columbia di Vancouver, a cui ha contribuito l’Ateneo fiorentino insieme all’Harvard Medical School di Boston e ad altre istituzioni di ricerca nordamericane (“Genome-wide synthetic lethal screen unveils novel CAIX-NFS1/xCT axis as a targetable vulnerability in hypoxic solid tumors” doi: 10.1126/sciadv.abj0364 ). Per Unifi hanno partecipato Claudiu Supuran e Fabrizio Carta, rispettivamente docente e ricercatore di Chimica farmaceutica presso il Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino (Neurofarba).

“L’anidrasi carbonica – spiega Supuran – agisce sull’anidride carbonica regolando l’acidità o la basicità dei tessuti tumorali. Da una parte aumenta l’acidificazione all’esterno della cellula malata, dall’altra contribuisce a rendere alcalino il pH all’interno della cellula: ambedue le azioni permettono il mantenimento e la crescita del tumore”.

I ricercatori hanno rilevato che l’anidrasi alcalinizza l’interno della cellula spingendovi dentro il bicarbonato che inibisce la ferroptosi e aiuta così il tumore a sopravvivere. La ricerca si è svolta nell’ambito della sperimentazione di un candidato farmaco (SLC-0111) – a cui Unifi contribuisce dal 2010 – che inibisce l’anidrasi carbonica ed è attualmente in fase 2 (studi clinici) nel Nord America.

“Abbiamo scoperto – afferma Supuran – che se inibiamo l’anidrasi carbonica l’effetto antitumorale è significativo perché è in qualche modo doppio: il farmaco, infatti, diminuisce la formazione di bicarbonato e di acido da parte dell’enzima e, quindi per un verso fa diminuire l’acidificazione esterna della cellula e, per altro verso, permette il verificarsi della ferroptosi che causa la morte delle cellule tumorali. Questa scoperta può contribuire in prospettiva alla formulazione di terapie antitumorali innovative”.


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