Il giurista del futuro secondo il DSG: lavorerà per una società più inclusiva

Il progetto del Dipartimento di Scienze Giuridiche guiderà una riflessione sulle risposte che il Diritto può offrire nel contrasto alle disuguaglianze sociali
Foto Archivio Unifi

Il diritto e il giurista del futuro devono poter governare le grandi trasformazioni in atto nella società contemporanea in modo da contrastare l’aumento delle diseguaglianze e favorire l’inclusione sociale. Sono questi i pilastri che sorreggono “Eccellenza ed eguaglianza: il next generation law(yer)”, il progetto presentato al MUR dal Dipartimento di Scienze Giuridiche e grazie al quale è stato selezionato tra i 15 dipartimenti di eccellenza nell’area di scienze giuridiche.

L’inserimento nel top dei dipartimenti italiani 2023-2027, che fa seguito all’eccellenza raggiunta nel quinquennio precedente, testimonia ancora una volta la qualità dei docenti e ricercatori dell’Ateneo, sempre ai primi posti per quanto riguarda la Valutazione della Qualità della Ricerca, oltre ovviamente alla validità del progetto, che ha richiesto un finanziamento di 8 milioni e 100mila euro.

Gli ambiti d’interesse che guideranno la ricerca del DSG nei prossimi cinque anni sono: il terzo settore, le trasformazioni nella giustizia, la tecnologia, il patrimonio culturale ed il diritto delle nuove generazioni.

“Il nostro dipartimento – afferma il direttore Andrea Simoncini – intende contribuire alla crescita delle conoscenze e competenze del giurista attraverso un’azione integrata, innovativa e ad alto impatto socioeconomico, che interessa in ugual misura didattica, ricerca e Terza Missione in materia di eguaglianza. Il progetto 2023-27 – prosegue – aspira a formare giuristi consapevoli delle trasformazioni in atto, del ruolo giocato dai differenti sistemi regolativi nel disegnare le convivenze e capaci di contribuire a progettare assetti regolativi nuovi; l’idea è quella di creare un circuito virtuoso tra consapevolezza del contesto, sapere e saper fare“.

“Nonostante oggi tutti chiedano nuove regole per promuovere l’eguaglianza e contrastare gli squilibri – aggiunge Simoncini –, non è sufficientemente sviluppata la riflessione sulle risposte nuove che il Diritto può offrire. Il progetto vuole tracciare un asse tematico unitario che orienti sia la ricerca sia l’insegnamento, realizzando una forte sinergia tra le diverse aree del mondo giuridico – spesso poco comunicanti tra loro – e tra Diritto stesso e altre discipline, oltre a promuovere l’integrazione tra la ricerca, la didattica, la Terza Missione e gli interventi sulle infrastrutture”.

Cardine del lavoro sarà la formazione e la ricerca in tutte le sue dimensioni: a partire dal legame vitale del Diritto con i processi di trasformazione socioeconomica – così da incidere positivamente su di essi (next generation LAW) –fino alla definizione del giurista del futuro, capace di conoscere e attivare strumenti regolativi orientati alla costruzione di una società inclusiva (next generation LAWYER).

Dal punto di vista della didattica, il progetto punterà ad aumentare non solo i visiting professor che saranno ospitati dal dipartimento, ma anche le collaborazioni con università, laboratori e centri di ricerca stranieri e italiani, anche attraverso l’ideazione e la partecipazione ai bandi competitivi a livello nazionale, internazionale ed europeo (Horizon Europe, ERC…).

In aggiunta, è previsto il rafforzamento del dottorato e l’istituzione di un corso di laurea magistrale incentrato sulle aree tematiche del progetto. Verrà anche attivata una clinica di consulenza legale gratuita nel Polo di Novoli, che coinvolgerà gli studenti del quarto e quinto anno e i dottorandi.

Strategica per il DSG è l’attenzione ai giovani ricercatori, attraverso l’aumento dei progetti di ricerca su bandi competitivi presentati da docenti e ricercatori under 40. Proprio per questo, nel reclutamento di nuovo personale, sono previsti, oltre all’ingresso di tre nuovi ricercatori, anche diciotto contratti di ricerca, dedicati in prevalenza ai giovani post-doc.

Nell’idea portante di un diritto e di un giurista che non vogliono limitarsi a studiare le diseguaglianze, ma che intendono contribuire attivamente alla loro rimozione, un ruolo del tutto particolare è quello svolto dalla Terza Missione. Nel progetto sono previsti incontri aperti alla cittadinanza e il potenziamento dell’offerta dei corsi di perfezionamento e aggiornamento sulle aree tematiche qualificanti del progetto. Una novità è la creazione della “Officina delle regole e della co-progettazione”, che coinvolgerà studenti, dottorandi e soggetti esterni anche attraverso laboratori già esistenti nel DSG. L’Officina vuole essere un luogo dove rilevare e valutare regole e prassi esistenti in tema di eguaglianza e inclusione, elaborare proposte di nuovi assetti regolativi, anche in un’ottica di semplificazione normativa, e proporre azioni volte a favorire benessere e inclusione nella vita universitaria.

“Grazie alla conferma del riconoscimento di eccellenza – dichiara il direttore del dipartimento – il DSG vuole consolidare il suo ruolo di polo di riferimento nazionale e internazionale per lo studio e la formazione di un giurista  tanto competente quanto impegnato nel contrasto alle diseguaglianze e nelle azioni inclusive, capace di dialogare con il contesto in cui vive: con quei soggetti, pubblici e privati, come le imprese o le istituzioni, le associazioni o gli enti del terzo settore, che costituiscono l’infrastruttura portante del nostro assetto sociale.

Infine – conclude – se si vuol essere veramente proattivi nel combattere le diseguaglianze, occorre partire dalla ‘propria casa’. Il progetto di eccellenza mostra una grandissima attenzione all’inclusività dei locali del DSG, dove si studia e si ricerca, sia a Novoli che a Villa Ruspoli. Dal progetto Green per spazi comuni del D4 a Novoli, al completamento degli interventi per la rimozione delle barriere architettoniche a Villa Ruspoli, dalla creazione di spazi dedicati per i neogenitori, al Centro di servizi per la redazione dei bilanci di genere: il DSG non si limita alla teoria, ma prova a offrire un buon esempio”.


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