Medicina di genere e cura delle persone

Con un nuovo finanziamento del MUR procede al Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche “Mario Serio” il percorso di eccellenza dedicato allo sviluppo della medicina personalizzata
Archivio fotografico 123rf.com - Riproduzione riservata
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La frontiera delle terapie mediche è quella di diagnosi e terapie che facciano riferimento alle caratteristiche degli individui e alla manifestazione delle patologie nei singoli casi. In quest’ottica, il Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche “Mario Serio” ha intrapreso il suo secondo percorso di eccellenza, proseguendo nell’approfondimento delle differenze di genere nelle malattie, con uno specifico riferimento anche alla salute di chi sta compiendo o ha concluso la transizione di genere.

Nei prossimi 5 anni svilupperemo e metteremo a disposizione della comunità scientifica il primo Atlas che mapperà la trascrittomica, ossia l’espressione genica a livello di singola cellula, dei tessuti patologici provenienti da soggetti di sesso maschile, femminile o transgender.

Così, nelle parole del direttore del Dipartimento Andrea Galli, si sintetizza la sfida che farà del Dipartimento fiorentino un punto di riferimento internazionale.

La mappatura si focalizzerà su una serie di patologie largamente diffuse nella popolazione, fra le quali le malattie renali ed epatiche, l’obesità e alcune tipologie di tumori, per comprendere il ruolo del genere nella manifestazione, nel decorso e nella risposta alle terapie e personalizzare così le cure, rendendole più efficaci.

“L’ulteriore aspetto innovativo del progetto è il superamento del concetto di genere binario, in linea con le recenti raccomandazioni della Commissione Europea e grazie alla presenza nel nostro dipartimento del Centro di Incongruenza/disforia di genere e stati intersessuali in età evolutiva e adulta – spiega Galli -. Perché la transizione richiede interventi ormonali che incidono nella trascrittomica e quindi comportano risposte ancora diverse alle malattie”.

In questa tappa della ricerca di eccellenza il Dipartimento potrà contare su un finanziamento pari a 9.095.000 euro, con un investimento da parte del MUR ancora superiore a quello destinato al primo progetto.

Il “Single Cell Online Atlas” – questo il nome del database – conterrà circa 1 milione di cellule, relative a tessuti utilizzati nelle biopsie e a tessuti sani. I dati verranno combinati con le informazioni cliniche per creare uno strumento che permetterà di far luce su quelle patologie umane che sono maggiormente influenzate da genere.

“Grazie al precedente finanziamento – racconta Galli – il nostro dipartimento è diventato un centro di riferimento nazionale e internazionale per la medicina di genere, tanto da triplicare i fondi di ricerca competitivi acquisiti di conseguenza. Ci eravamo già dotati così della strumentazione necessaria per generare dati di trascrittomica single-cell che verrà ora ulteriormente potenziata con l’acquisto di un nuovo sequenziatore, potendo contare anche sui finanziamenti legati al Tuscany Health Ecosystem, l’ecosistema dedicato alle Scienze della vita nato con il PNRR”.

I nuovi fondi verranno investiti nel reclutamento di due docenti e tre ricercatori e nell’attivazione di 10 contratti di ricerca e, passando alla didattica, nell’incremento dei posti nel dottorato in Scienze biomediche, con l’attivazione di un curriculum di studi avanzati di “single cell, dedicati specificamente alla produzione e all’interpretazione dei dati prodotti dalle analisi generate dal progetto”.


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