Dolore cronico e consumo di alcol

Uno studio del Dipartimento Neurofarba, in collaborazione con l’istituto di ricerca Scripps Research in La Jolla, fa luce su come il consumo cronico di alcol può rendere le persone più sensibili al dolore attraverso due diversi meccanismi molecolari.
Donna con bicchiere di vino in mano
Archivio fotografico 123rf.com - Riproduzione riservata

Oltre la metà delle persone che abusano di alcol avverte un dolore persistente che le spinge a bere di nuovo per trovare sollievo. Un team internazionale che vede coinvolta un’unità di ricerca del Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA), in collaborazione con il centro di ricerca Scripps Research in La Jolla, (San Diego, California) ha individuato un primo tassello per la caratterizzazione di due differenti forme di dolore cronico correlate al consumo di alcol.

Lo studio, pubblicato sulla rivista British Journal of Pharmacology, ha come prima firmataria Vittoria Borgonetti – specializzanda in Farmacologia e tossicologia clinica Unifi, membro dell’unità coordinata da Nicoletta Galeotti e attualmente postdoctoral associate nel centro di ricerca californiano.

“Più della metà dei pazienti con disturbo da abuso di alcol (definito Alcohol Use Disorder – AUD) dichiara di provare un dolore persistente, con una prevalenza nelle donne (circa il 60%) rispetto agli uomini (circa il 50%) – spiega Galeotti -. Il dolore cronico è considerato un fattore chiave che contribuisce al mantenimento dell’AUD, perché molto spesso induce le persone a bere di nuovo per placare il dolore”.

“È importante comprendere i meccanismi molecolari che mettono in evidenza il rapporto biunivoco tra dolore cronico e dipendenza da alcol”, sottolinea Marisa Roberto, professoressa di Neuroscienze di Scripps Research e ricercatrice esperta a livello mondiale dei meccanismi che portano allo sviluppo della dipendenza da alcol.

Il consumo di alcol nella popolazione varia molto. Proprio per questo motivo, lo studio mette in luce due diverse condizioni di consumo di alcol: i cosiddetti bevitori eccessivi che sviluppano una vera e propria dipendenza da alcol, i bevitori moderati, cioè coloro che fanno un consumo di alcol quotidiano a scopo ricreativo. In queste due diverse condizioni il team ha evidenziato differenti tipologie di dolore: l’iperalgesia da astinenza nei bevitori eccessivi che sviluppano dipendenza e la neuropatia alcolica nel 50% dei bevitori moderati.

“L’iperalgesia è una condizione di dolore transitoria, strettamente legata all’astinenza da alcol e fa parte di quegli stati emotivi negativi, che di solito inducono il paziente ad assumere ulteriore alcol – chiarisce Borgonetti -. La neuropatia alcolica è un danno persistente e difficilmente reversibile del sistema somatosensoriale, che è associato al consumo di alcol anche in quantità moderate, ricreative e non è legato alla dipendenza; pertanto, non si risolve con l’assunzione di ulteriori bevande alcoliche che anzi l’accentuano”.

Inoltre, nello studio si è iniziato a fare luce sugli aspetti che distinguono le due forme di dolore e sul ruolo del sistema neuro immunitario. “Di fatto le due forme di dolore condividono una forte infiammazione, ma quello che abbiamo osservato è che specifiche molecole infiammatorie sono aumentate solo nelle condizioni di iperalgesia da astinenza e non nella neuropatia. Ciò fa ipotizzare che queste due forme di dolore possono essere guidate da meccanismi molecolari diversi”.

La collaborazione tra UNIFI e Scripps Research continua: Borgonetti attualmente è in visita come postdoctoral associate nel laboratorio di Marisa Roberto, dove dovrà indagare i meccanismi molecolari che caratterizzano queste due tipologie di dolore cronico.

“Il trattamento delle neuropatie è estremamente complesso – conclude Galeotti –, il nostro studio potrà rappresentare un punto di partenza sia per quel che riguarda la diagnosi che per lo sviluppo di terapie personalizzate, di maggiore efficacia per le persone affette da queste due forme di dolore cronico”.


COPYRIGHT: © 2017 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE.
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo post sono rilasciati sotto Licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0).

More from Silvia D'Addario

Fotoni intrappolati in uno stato eccezionale

C’è un punto in cui alcune proprietà ottiche dei sistemi fotonici che...
Leggi di più