Sviluppare nei paesi del Nord Africa competenze per analizzare più accuratamente il microbioma umano, l’insieme dei microbi che si trovano nel nostro corpo e dei loro geni, allo scopo di poterlo caratterizzare e raccogliere maggiori informazioni possibili per comprendere le implicazioni in materia di salute. E’ questo l’obiettivo di MICAfrica (MIcrobiome CApacity Africa), il progetto finanziato con 896mila euro nell’ambito del programma Horizon 2020 – WIDESPREAD-2018-2020, a una rete internazionale di soggetti di cui fa parte l’Ateneo fiorentino a cui andranno circa 160mila euro.
“L’analisi del microbioma umano è un argomento di ricerca di notevole interesse – spiega Amedeo Amedei, docente di Scienze tecniche di medicina di laboratorio – dalla sua comprensione può dipendere la capacità di prevenire e trattare molteplici malattie non solo quelle legate all’apparato digerente”
Il progetto, coordinato dall’Università di Sfax in Tunisia, si propone di formare il personale verso l’impiego di nuovi approcci tecnologici del sequenziamento del metagenoma; l’adozione di approcci standardizzati per la raccolta di campioni e l’analisi dei dati; l’istituzione e il coordinamento di un consorzio sul microbioma umano in Marocco, Algeria ed Egitto (il consorzio per il microbioma umano sudafricano” (NAHMC).
Fanno parte della rete internazionale anche l’Institut National de Recherche Agronomique (INRA) -Jouy en Josas e l’Università di Aix Marseille.
Il ruolo di Unifi sarà quello di esportare nel NAHMC le competenze maturate dal laboratorio di “Immunologia e Microbiota” di Amedei nell’analisi dell’asse microbiota-immunità nel tumore del colon.