Filmare le arti, il progetto CAPUT

Una mostra, un volume e la premiazione di video realizzati da studenti dell’Ateneo concludono il progetto strategico CAPUT (Cinema Arte Paesaggio Università Toscana) destinato alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio territoriale.
La manifestazione "Cartasia" a Lucca
La manifestazione "Cartasia" a Lucca

Si conclude con una mostra (dal 22 novembre al 6 dicembre a Palazzo Fenzi, in via S. Gallo, 10), la presentazione di un volume e la premiazione di video realizzati da studenti dell’Ateneo il progetto strategico CAPUT (Cinema Arte Paesaggio Università Toscana) destinato alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio territoriale, con particolare attenzione allo sviluppo delle Digital Humanities.

Il primo nucleo della ricerca, promossa dall’Università di Firenze e co-finanziata dalla Regione Toscana attraverso la neonata Film Commission, risale al 2000 con la costituzione di un archivio fotografico digitale di location toscane consultabile da postazione fissa attraverso un database relazionale. Nel 2009-2010 nasce la ricerca CAPUT, promossa dall’Università di Firenze e co-finanziata dalla Fondazione Sistema Toscana, che rilancia un’indagine fotografica sul paesaggio toscano nel cinema internazionale. Con il Progetto strategico nasce Filmare le arti. La ricerca ha prodotto, fra l’estate 2016 e l’estate 2017, trentadue video. Realizzati da studenti dei corsi di laurea DAMS e ProGeAS, hanno documentato numerosi eventi artistici della Toscana (cinema, musica, teatro, letteratura, danza, arti visive, eventi folcloristici) allestiti negli spazi pubblici (piazze, cortili, strade, giardini, parchi, etc.) mostrando come essi contribuiscano a modificare il paesaggio e la sua rappresentazione nella contemporaneità.

L’intento della ricerca è stato documentare il rapporto fra il paesaggio toscano e le varie forme di rappresentazioni artistiche presenti sul territorio attraverso i media digitali. I percorsi di formazione di studenti e dottorandi, affidati alla didattica universitaria e coordinati da Sandro Bernardi, hanno offerto laboratori in cui sperimentare nuove forme di audiovisivo incentrate su alcuni eventi artistici pubblici, selezionati in base alla loro rilevanza sul territorio. Il metodo didattico è stato duplice, da una parte volto a fornire agli studenti alcune competenze professionali di base, dall’altro ispirato a un cinema “a-professionale”, cioè insensibile alle categorie della professionalità perché contraddistinto dalla forte soggettività di chi riprende, mostra e racconta, con le immagini e soprattutto con il montaggio.

Trentadue video prodotti dal progetto, di durata compresa fra tre e cinque minuti, disponibili in rete ad accesso aperto, sono stati realizzati nell’ambito del laboratorio extracurricolare di regia cinematografica tenuto dal maestro Paolo Benvenuti e coordinato da Luigi Nepi nella sede di Prato dell’Ateneo fiorentino e all’interno del laboratorio di cinema privato che Luca Ferro svolge da anni presso il DAMS di Firenze. Due studenti hanno realizzato i loro video all’interno di uno stage attivato dal corso di laurea DAMS, in collaborazione con il Laboratorio Multimediale di Ateneo coordinato da Guido Guidi. Diego Dada ha realizzato la sigla dei video, con musiche originali di Gabriele Bochicchio. Con fotocamere digitali, smartphone e tablet sono state riprese coreografie, spettacoli musicali e teatrali, reading letterari, flash mob, festival e interventi di street art mettendone in luce l’aspetto performativo e ritraendo le reazioni di chi ha partecipato agli eventi. I video hanno anche segnalato differenti pratiche di gestione degli spazi pubblici, mostrando come le arti possano interagire, e talvolta entrare in conflitto, con il paesaggio che le ospita. All’interno della ricerca sono state indette due edizioni del concorso Filmare le arti riservato a studenti DAMS e ProGeAS per il miglior video (edizione 2016, edizione 2017) e il Premio Effetti speciali dedicato alla memoria dello studente Massimo Betti (I edizione 2017).

Filmare le arti ha partecipato, con il titolo FILMARTS (Filming the Arts), a un bando del programma CULT-COOP-04-2017 di Horizon 2020. In questa occasione si sono gettate le basi per una futura ricerca europea i cui partner sono Promoter srl, Université de Paris I La Sorbonne, Université de Aix-Marseille, Coventry University and C-DARE, Universitat de Barcelona, Universitat Autònoma de Barcelona, Sound and Vision, Istituto Luce, Eesti Vabariigi Kultuurministeerium, Narodowy Instytut Audiowizualny. I lavori del workshop internazionale dedicato a tale ricerca, che si è tenuto il 6 e 7 ottobre 2016, hanno alimentato il convegno di studi Filmare le arti. Cinema e paesaggio che si è tenuto a Firenze il 25 e 26 gennaio 2017.

La ricerca avviata in tale contesto è stata pubblicata nel volume Filmare le arti. Cinema, paesaggio e media digitali, Pisa, ETS, 2017. In questo libro il rapporto fra cinema, arte e paesaggio viene indagato con particolare attenzione ai nuovi ambiti mediali delineati dal panorama contemporaneo, dalla serialità televisiva al videogioco, spaziando dalla videoarte alla rilettura di film che mostrano l’evoluzione del rapporto fra paesaggio e sguardo. Gli studiosi si sono interrogati su diverse questioni: quale percezione/rappresentazione degli spazi pubblici veicolano le nuove tecnologie? Come individuare, costituire e interrogare gli archivi audiovisivi che documentino il rapporto fra le arti e il paesaggio? Quale ruolo, per il cinema contemporaneo, prospetta l’esperienza del film-induced tourism? Il volume racconta il mutamento in atto nello scenario mediale e mostra come, dentro il paesaggio plasmato dalle arti, lo stesso spettatore si sia messo in movimento per farsi agente di trasformazione abitandolo con le immagini che consuma e produce.


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