Giorno della Memoria, l’Ateneo ricorda Luce Einstein

La storia della studentessa ebrea uccisa dalle truppe tedesche rivive nella lettura scenica di Binario di Scambio, in collaborazione con l'Archivio Storico Unifi

La storia di una studentessa ebrea, Luce Einstein, vittima della brutalità nazista, è stata al centro dell’iniziativa con cui l’Ateneo ha ricordato quest’anno il Giorno della Memoria, attraverso le voci della compagnia teatrale Binario di Scambio.

Nata nel 1917 a Monaco di Baviera, Luce era figlia di Robert Einstein – ebreo, cugino del premio Nobel Albert – e di Cesarina Mazzetti. Si era iscritta alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze nel 1937, dopo il primo anno all’Ateneo di Perugia. Venne uccisa – a un passo dalla sessione di laurea – il 3 agosto 1944 con la madre e la sorella minore dalle truppe tedesche in ritirata, nella residenza di famiglia di Rignano sull’Arno, “Il Focardo”.

L’iniziativa si è svolta nell’atrio del rettorato ed è stata aperta dalla rettrice, dopo la deposizione della corona di alloro alla lapide in ricordo degli universitari fiorentini allontanati a causa delle leggi razziali. A conclusione, ha preso la parola la biscugina di Luce, Eva Krampen Kosloski, che ha offerto un ricordo personale della studentessa.

La narrazione è stata affidata alle voci degli studenti della compagnia teatrale universitaria Binario di Scambio diretta da Teresa Megale, delegata della rettrice alle attività di spettacolo. Lapo Bicchierai, Eleonora Famà e Tommaso Scali hanno proposto una lettura scenica a cura della regista Stefania Stefanin dal titolo Luce su ‘Luce’. Sulla strage nazista del Focardo, dando voce ad alcuni documenti provenienti dall’Archivio storico dell’Ateneo. Tra essi, la lettera di Corrado Mazzetti, zio di Luce Einstein, in risposta all’invito dell’allora rettore dell’Università di Firenze, Pietro Calamandrei, a partecipare alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 1945/46, ed alcuni estratti del discorso che, in quell’occasione, Calamandrei pronunciò durante la consegna dei diplomi alla memoria degli studenti caduti per la libertà.

Alle testimonianze storiche si sono legate le parole di Lorenza Mazzetti, artista e scrittrice, cugina di Luce, che ha contribuito a perpetuarne la memoria dedicando al ricordo della strage il romanzo Il cielo cade (1961).


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