Giovanni Spadolini. Ritratto a tre voci

Con un documentario l’Ateneo ricorda una figura centrale della cultura e della vita politica italiana del Novecento

In occasione del centenario della nascita di Giovanni Spadolini e in concomitanza con i 150 anni dall’istituzione della Scuola di Scienze politiche “Cesare Alfieri”, l’Università di Firenze ricorda il professore e statista con un documentario realizzato dal Laboratorio Multimediale dell’Ateneo. “Giovanni Spadolini. Ritratto a tre voci” nasce con l’intento di restituire un ritratto autentico e poco esplorato di una figura centrale della cultura e della vita politica italiana del Novecento: fiorentino d’origine, storico, giornalista, uomo delle istituzioni e docente universitario.

Se la filmografia e la produzione televisiva hanno spesso raccontato lo Spadolini politico e giornalista, questo lavoro si distingue per aver scelto di mettere a fuoco lo storico, l’intellettuale e il docente della “Cesare Alfieri”, attraverso una narrazione che intreccia memoria, archivio e testimonianza diretta.

Ad aprire il documentario è la voce di Cosimo Ceccuti, allievo, collaboratore e vero erede spirituale di Spadolini, oggi Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. La sua testimonianza – intima, affettuosa, lontana dalle retoriche del potere – restituisce il profilo dell’uomo, dell’intellettuale che seppe unire rigore, curiosità e senso civico. “Giovanni Spadolini diceva che aveva tre anime – racconta Ceccuti – : quella del giornalista, quella dello storico e quella del politico, o meglio uomo delle istituzioni”.

Accanto a Ceccuti ricostruiscono la figura di Spadolini i docenti Gabriele Paolini e Fulvio Conti, che offrono due chiavi di lettura complementari: Paolini ricostruisce la figura del giornalista e dello storico, la formazione culturale, la passione per la verità documentata, mentre Conti si sofferma sul politico e sull’uomo delle istituzioni, capace di coniugare etica e impegno civile.

“Nel gennaio del 1948 Spadolini pubblica il suo primo articolo dedicato a Gobetti, è presente su Il Mondo, fin dal primo numero del febbraio 1949 – ricorda Paolini -. Nel 1950, a 25 anni, pubblica con Longanesi il suo primo grande successo, ‘Il papato socialista’; il preside di Scienze politiche Giuseppe Maranini lo invita ad insegnare alla Cesare Alfieri”. Terrà lezioni per 18 anni, vincendo anche la cattedra di Storia Contemporanea, prima in Italia: anche dopo la fine dell’insegnamento attivo, il rapporto con gli studi storici e con l’Ateneo, attraverso i suoi allievi e la partecipazione a convegni e manifestazioni, è durato per tutta la vita.

Nel 1968 Spadolini, che per tredici anni era stato direttore del Resto del Carlino, approda alla direzione del Corriere della Sera. Dopo quell’esperienza si aprirà per lui la strada della partecipazione attiva alla vita politica.

Nel ripercorrere le tappe della carriera di Spadolini, Fulvio Conti ricorda che “arrivò subito a ricoprire incarichi importanti e tra il ’74 e il ’76 divenne Ministro per i Beni Culturali e Ambientali: fu la vera e propria invenzione di un importantissimo Ministero di cui fu il primo titolare”. Spadolini sarà poi Presidente del Consiglio dei ministri nel 1981, Ministro della Difesa, Presidente del Senato della Repubblica e, infine, senatore a vita. Ma senza dimenticare mai i suoi libri che ha voluto lasciare a servizio delle nuove generazioni di studiosi nella storica casa del Pian de’ Giullari.

Il documentario valorizza le risorse dell’Archivio Storico dell’Ateneo fiorentino e le numerose pubblicazioni di Giovanni Spadolini, parte integrante del patrimonio bibliografico e identitario di Unifi.
Fotografie d’epoca, documenti, pagine di riviste e giornali, insieme a riprese originali e immagini d’archivio, accompagnano un racconto che vuole essere insieme omaggio e riscoperta, in cui la memoria personale si intreccia con la storia collettiva.

Un racconto che parla della Fondazione Spadolini Nuova Antologia – da lui fondata per garantire l’indipendenza ad una delle più antiche riviste di studi – ma anche dell’Ateneo fiorentino, della sua storia e della sua eredità culturale, ricordando come la formazione e la ricerca possano ancora essere strumenti di libertà, rigore e democrazia.


COPYRIGHT: © 2017 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE.
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo post sono rilasciati sotto Licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0).

More from Alessandra Marilli

A scuola di mediazione

Alla scoperta delle “Mediazioni Fiorentine”, un’esperienza didattica innovativa legata ad una competizione...
Leggi di più