Attacchi razzisti o sessisti, diffusione di stereotipi, fake news. Istituzioni e società civile sono sempre più impegnate a contrastare la diffusione dell’odio sul web. Per affrontare le diverse forme di hate speech è stata messa a punto una piattaforma online Love Storm, nell’ambito del progetto europeo finanziato dal programma Erasmus+ che vede il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Unifi come unico partner italiano.
Love Storm è soprattutto una piattaforma di formazione online, rivolta a persone e organizzazioni attive nella società civile in ambito educativo e nella formazione degli adulti: insegnanti, formatrici e formatori, dirigenti scolastici, educatori ed educatrici.
Attraverso strumenti e risorse per l’apprendimento digitale, la piattaforma mira a perseguire tre obiettivi: offrire sostegno e solidarietà alle persone che vengono attaccate, attivare chi è testimone per arginare l’odio online e contrastare gli attacchi di odio sui social.
Il sito è già operativo e verrà lanciato ufficialmente venerdì 30 giugno. Per l’occasione, nella giornata di venerdì sarà offerto un laboratorio gratuito di formazione in presenza sull’uso della piattaforma (iscrizione gratuita fino a esaurimento posti).
“Il progetto europeo ci ha offerto la possibilità di collaborare con organizzazioni della società civile impegnate contro i discorsi d’odio in Germania, Croazia e Slovacchia” ha dichiarato Giovanni Scotto, coordinatore del progetto per Unifi. “Il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali del nostro Ateneo rafforza in questo modo il suo impegno nel contrasto all’hate speech, che si è già concretizzato di recente con la collaborazione del dipartimento alla Rete italiana per il contrasto ai discorsi d’odio”.
L’iniziativa del progetto europeo Love Storm ha messo a valore l’esperienza digitale di un’altra piattaforma messa a punto dall’organizzazione nonviolenta tedesca Bund für Soziale Verteidigung (Alleanza per la difesa popolare nonviolenta) per contrastare la violenza contro gli immigrati, promuovere la diffusione del “coraggio civile”, ossia la capacità di non restare a guardare di fronte a soprusi o atti di violenza.
