Moneta digitale e tokenizzazione: tra maggiori libertà e nuovi pericoli

Filippo Zatti, docente di Diritto dell'economia del Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, interviene sull'impatto che potranno avere nei processi economici e finanziari
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“Conoscere il significato di moneta digitale e tokenizzazione non è questione legata solo all’attualità, ma si tratta di una necessità. Perché la moneta digitale non rappresenta il futuro. È già il presente”.

È quanto afferma Filippo Zatti, docente di Diritto dell’economia del Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa (DISEI), in relazione a opportunità e pericoli legati alle nuove modalità di transazione, ormai sempre più immateriali.

“Si parla sempre di più di pagamenti digitali e di moneta digitale – spiega Zatti – come sinonimi. In realtà, si tratta di fenomeni distinti. I pagamenti digitali sono talmente diffusi che già oggi, in Italia, nonostante il Paese sia avvertito dai più come refrattario all’innovazione tecnologica, i pagamenti tramite strumenti elettronici, in termini di valore transato, hanno superato quelli in contanti. Se è già cambiato il nostro modo di usare il denaro, l’innovazione tecnologica in atto ne sta trasformando anche la natura”.

Moneta digitale e tokenizzazione, infatti, sono due facce della stessa medaglia. L’impatto che la loro adozione avrà sui processi economici e finanziari richiede una consapevolezza adeguata a tutti i livelli.

“Contrariamente a quanto molti pensino, il concetto di moneta digitale non è legato all’utilizzo di una carta di credito o di un’app di pagamento. Parliamo di un nuovo tipo di moneta, emessa digitalmente da un’autorità centralizzata, come può essere una banca centrale (ad esempio, la BCE) oppure creata attraverso sistemi basati su soluzioni decentralizzate (come lo sono le criptovalute). Oggi di monete digitali ne esistono moltissime, di vari tipi e con caratteristiche diverse, aventi finalità che spesso vanno oltre quelle tipiche della moneta. Se le criptovalute devono la loro diffusione al loro uso come forme di investimento finanziario, quello delle stablecoin (criptovalute il cui valore è legato a un altro asset, come una valuta di riferimento o l’oro, per mantenere un prezzo stabile) e delle monete digitali di banca centrale è legato piuttosto al delinearsi di un’economia della tokenizzazione”.

Da sinistra: Filippo Zatti, Christos Gortsos (EBI Academic Board Chair) e Rosa Giovanna Barresi (docente della Scuola di Economia e Management)

“E qui – prosegue Zatti – sta la grande promessa di quella che molti hanno definito come una vera e propria rivoluzione: grazie alla tecnologia blockchain, creare un’alternativa all’economia dell’intermediazione che consenta di abbattere i costi transattivi. Si pensi all’impatto che ciò potrebbe avere sui pagamenti. Allo stesso tempo occorre però chiedersi se un sistema di regolazione nato per un’economia dell’intermediazione possa essere adeguato a garantire quei profili irrinunciabili di stabilità economica e trasparenza finanziaria. A questo punto – riflette il docente – chi gestirà questo nuovo sistema. Gli Stati? Le banche? Le big tech private? Chi governerà il mercato se la moneta pubblica perderà il confronto digitale con quella generata da privati?”.

Se in questo cambio di paradigma è possibile riscontrare una maggiore libertà, è altrettanto vero che tale libertà va oltreché riconosciuta anche garantita. La tokenizzazione porta con se la frammentazione della proprietà. Tutto può essere frammentato, digitalizzato e trasferito in modo immediato. Tutto può diventare moneta.

Per promuovere la necessità di una conoscenza consapevole su moneta digitale e tokenizzazione, l’unità di ricerca Blockchains and Artificial intelligence for Business, Economics and Law (BABEL), afferente al DiSEI, ha organizzato insieme all’European Banking Institute (EBI) la III Conferenza Internazionale BABEL. L’evento è intitolato “Forging Digital Money in the Tokenisation Era. Reshaping Legal Tender?” e si terrà in Unifi dall’8 al 10 maggio.

“Abbiamo strutturato il programma per coprire l’intero spettro delle sfide e delle opportunità della moneta digitale – illustra Zatti che è anche coordinatore scientifico di BABEL –. Il primo giorno ci focalizzeremo sull’evoluzione dei quadri giuridici nell’economia dei token con una tavola rotonda di esperti internazionali presieduta da Christos Gortsos, presidente dell’Academic Board di EBI. Il secondo giorno approfondiremo le implicazioni per la politica monetaria, la stabilità finanziaria, le sfide tecnologiche e gli approcci regolatori. Il terzo giorno concluderemo con un dialogo tra banche centrali e sistema finanziario per tentare una sintesi su quello che dovrebbe essere il futuro del denaro digitale. Si tratta di un’occasione unica per ricercatori e operatori di conoscere e prepararsi alla digitalizzazione dell’economia e della finanza”.


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