Un progetto di chatbot presentato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche (DSG) è stato premiato dalla Camera dei deputati, nell’ambito della “Manifestazione d’interesse per la raccolta di proposte per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa”.
“Democratic Engagement through a Public Chatbot” (DepuChat), elaborato in collaborazione con il Centro IDEAS dell’Università di Roma Tre, è risultato vincitore della Call for ideas dal titolo “Conoscere l’attività della Camera: proposta di idee che consentano l’accesso e l’utilizzo della documentazione dell’attività parlamentare da parte dei cittadini in modo più completo ed inclusivo”.
Il progetto è stato formulato dal gruppo di ricerca del DSG coordinato dai docenti di Diritto costituzionale e pubblico Andrea Simoncini ed Erik Longo; il proponente è il ricercatore Giuseppe Mobilio, che fa parte del team assieme al ricercatore Matteo Giannelli, all’assegnista Giovanni Aversente e alla dottoranda Federica Camisa.
“Alla base della manifestazione di interesse – spiega Giuseppe Mobilio – vi era la consapevolezza dello scarso utilizzo dell’ingente patrimonio informativo custodito negli archivi informatici della Camera. DepuChat è frutto di un progetto interdisciplinare, nato dall’integrazione di più saperi e metodologie: la finalità generale – prosegue – è quella di avvicinare la società civile alle istituzioni, rendendo più accessibile la documentazione parlamentare e più conoscibili le attività interne alla Camera”.
Attraverso l’intelligenza generativa – in grado di interagire con l’utente e rispondere in maniera interattiva – DepuChat potrebbe rendere maggiormente fruibili, anche graficamente, dati in merito alla Camera (ai suoi organi e alle sue procedure) e ai singoli deputati. La tecnologia che Unifi intende realizzare, a partire dai dati contenuti negli archivi digitali della Camera, può restituire al cittadino che le richiede vari tipi di informazioni, attraverso un sistema di domanda e risposta user friendly, come se il dialogo avvenisse in una chat con un altro essere umano.
“Il potenziale di questo dispositivo è notevole e risponde a varie esigenze: controllo democratico per i cittadini, documentazione e ricerca per i professionisti, visione di iter legislativi che riguardano i propri interessi per imprese o altre istituzioni – afferma Mobilio –. DepuChat potrebbe fornire informazioni puntuali sullo stato di una procedura legislativa o sul numero di proposte di legge presentate su determinato tema. Il punto di forza, però, sarebbe la capacità della chatbot di restituire le posizioni dei diversi attori politici, attingendo dagli atti ufficiali conservati negli archivi parlamentari: disegni di legge, mozioni, dichiarazioni in Aula”.
La premiazione della call è avvenuta alla Camera dei deputati lo scorso 25 luglio a Roma, nella Sala della Regina, alla presenza del presidente Lorenzo Fontana e della vicepresidente e presidente del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione Anna Ascani.