Quando la lezione diventa un gioco da tavolo

Leonardo Boncinelli, direttore del GiX - Centro di Ricerca sui Giochi per il Cambiamento Sociale, spiega le potenzialità delle dinamiche ludiche sia in ambito formativo che nella sensibilizzazione verso tematiche sociali

Imparare nozioni complesse attraverso i giochi, non solo partecipandovi ma anche creandone di nuovi incentrati su discipline universitarie.

Game based learning e gamification rappresentano la nuova frontiera della formazione, sia universitaria che aziendale. Si tratta di metodologie didattiche caratterizzate da un approccio più interattivo rispetto alla tradizionale lezione frontale, in cui lo “studente” assume un ruolo attivo nel processo di apprendimento, con l’obiettivo di coinvolgerlo in maniera diretta nelle attività formative.

“Il gioco è ormai diventato uno strumento riconosciuto e rispettato per fare divulgazione scientifica e insegnamento” afferma Leonardo Boncinelli, docente di Politica economica del Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa. “Tuttavia, non bisogna confondere gamification e game based learning”.

“Nel primo caso – spiega – siamo di fronte all’impiego di meccaniche ludiche all’interno di contesti non ludici per spingere le persone a un determinato comportamento. Ne sono un esempio le ricompense, simboliche o economiche, in base a determinati risultati raggiunti, come i punti che si ottengono al supermercato dopo aver comprato determinati prodotti e che permettono di vincere premi, o le ricompense attribuite da alcune app in base a determinate attività svolte, che possono essere di vario tipo: da quelle didattiche a quelle atletiche”.

“Diverso è il game-based learning, che forse sarebbe meglio chiamare game-play learning, in quanto si riferisce all’apprendimento attraverso la partecipazione attiva a un gioco. Questa pratica può essere molto utile in ambito didattico, grazie all’impiego e al consolidamento nelle attività pratiche di gioco delle nozioni apprese a lezione. Certo, non parliamo di un sostituto della lezione frontale ma di un valido complemento”.

“Una ulteriore forma di apprendimento basato sul gioco è il game-design learning, un tipo di project-based learning durante il quale si impara realizzando concretamente un progetto ludico, ossia inventando e costruendo un vero e proprio gioco, dalle regole fino agli elementi fisici. In termini didattici, gli studenti sono incentivati a cercare autonomamente informazioni su uno specifico argomento e utilizzarle all’interno di un gioco da tavolo di loro creazione. Seguendo un’ottica di learning by doing (imparare facendo), gli studenti possono assimilare più nozioni rispetto a una tradizionale lezione frontale”.

“Nel mio laboratorio di game-design learning – prosegue – gli studenti si dividono in gruppi ed elaborano insieme un gioco che sviluppi concetti di economia, come i beni comuni o la moneta. Si occupano di ogni aspetto, dal design alla realizzazione del tabellone e dei supporti di cartone, per poi presentarne il prototipo alla classe”.

Il team di GiX al Play Festival del Gioco

Boncinelli è anche il direttore del GiX – Centro di Ricerca sui Giochi per il Cambiamento Sociale.  La struttura, un centro di ricerca interdipartimentale impegnato nell’area della Game Science, mantiene una forte impostazione multidisciplinare, dal momento che vi hanno aderito ben 14 dipartimenti ed è composta da più di 50 membri.

“GiX nasce dalla convinzione che il gioco non sia solo intrattenimento, ma anche uno strumento molto utile per veicolare contenuti e favorire riflessioni. Il gioco orientato al cambiamento sociale si riferisce proprio a quella attività ludica che con leggerezza permette di riflettere su tematiche di rilevanza sociale, facendo sì che le persone prendano consapevolezza dei problemi e maturino un’opinione motivata”.

Uno dei progetti di GiX è Capitan Avis, progetto PRIN PNRR di cui Boncinelli è responsabile di unità, che mira a valutare l’efficacia di un gioco incentrato sulla donazione del sangue nel promuovere nei bambini delle elementari sia la consapevolezza dell’importanza delle donazioni sia la conoscenza della compatibilità tra gruppi sanguigni. Gli scienziati Unifi, inoltre, offrono consulenze nella realizzazione di specifici giochi. Infatti, in tantissimi progetti, anche europei, è previsto un ambito dedicato alla disseminazione, e in molti casi i gruppi di ricerca prevedono la creazione e diffusione di un gioco sulle tematiche del progetto. Un compito spesso non semplice, che richiede il supporto di esperti.

Uno stand di GiX era presente al “Play Festival del Gioco“, una delle più grandi manifestazioni sul gioco nel panorama italiano e internazionale, tenutosi a Bologna dal 4 al 6 aprile scorsi.

“È stata un’occasione importante per fare divulgazione scientifica tramite giochi appositamente sviluppati per veicolare contenuti scientifici su temi di diplomazia, paleontologia, statistica, geologia. È stato anche un momento per sensibilizzare il pubblico su tematiche di rilevanza sociale, con giochi che trattano temi come legalità, contrasto alle differenze di genere e prevenzione dell’inquinamento. Grazie alla partecipazione a PLAY – conclude Boncinelli – abbiamo potuto raggiungere moltissime persone, non solo appassionati ma anche famiglie e scolaresche”.


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