Un impegno corale per promuovere le eredità culturali

Il SAGAS si conferma fra i Dipartimenti di eccellenza nel quinquennio 2023-27, con un progetto che punta a tutto tondo sulla digitalizzazione del suo patrimonio
La Sala Giovinezza del Palazzo Marucelli Fenzi
La Sala Giovinezza del Palazzo Marucelli Fenzi

Per condividere il nostro patrimonio culturale è sempre più necessario renderlo disponibile in rete e formare le persone in grado di guidarci nella transizione al digitale. Si svilupperà attorno a questo obiettivo complessivo il progetto del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS), confermato dal Ministero dell’Università e della Ricerca fra i Dipartimenti di eccellenza per gli anni 2023-27.

Il filo rosso alla base del nostro progetto è la valorizzazione delle eredità culturali che discendono dalle attività di ricerca condotte nel SAGAS. Da questo siamo partiti cinque anni fa, grazie al primo finanziamento del MUR, e proseguiremo ora, con la volontà di renderle maggiormente fruibili, sia in termini di arricchimento dei contenuti disponibili che di competenze condivise per potervi accedere.

E’ questo, con le parole del direttore del Dipartimento Paolo Liverani, l’esordio del nuovo percorso che vedrà le varie anime del SAGAS intrecciare relazioni disciplinari sempre più strette.

“La fisionomia del Dipartimento – racconta il direttore – favorisce tale approccio attraverso una declinazione plurale delle eredità materiali e immateriali, archeologiche e documentarie, artistiche, monumentali e spettacolari, territoriali e paesaggistiche di cui ci occupiamo”.

Il finanziamento, che ammonta a quasi 7.5 milioni di euro, porterà quindi a maturazione il lavoro svolto nel progetto precedente, per la creazione di piattaforme digitali collaborative dove far confluire dati e documenti storici, per favorire l’integrazione fra le varie prospettive di ricerca e la collaborazione con altre istituzioni nazionali internazionali.

“Per potenziare la digitalizzazione investiremo in ulteriori risorse strumentali per i nostri laboratori dove hanno sede spazi attrezzati per attività di ricerca e per i dottorati per ciascuna delle quattro sezioni, che comprendono fra l’altro: laboratorio fotografico, fototeca, mediateca, attrezzature informatiche, scanner laser 3D, scanner planetario, drone per riprese a bassa quota” – prosegue il direttore –. L’altro filone di sviluppo sarà l’acquisizione di nuove competenze, grazie all’ingresso di cinque, tra docenti e ricercatori, esperti nei vari aspetti della digitalizzazione, che dovranno supportare i colleghi nello sviluppo di nuove competenze e nella partecipazione a bandi di finanziamento nazionali e internazionali, supportati da un project manager. A loro saranno anche affidate attività didattiche trasversali, legate alla gestione informatica dei beni culturali, in tutti i livelli della formazione erogata dal Dipartimento, dai corsi di laurea triennali alle scuole di dottorato e di specializzazione”.

L’offerta didattica di alta qualificazione è l’altro ambito di investimento del Dipartimento che bandirà ogni anno 14 borse di studio per gli studenti dei sette corsi di laurea magistrale che fanno capo al SAGAS. “Anche in questo caso – spiega Liverani -, come per i destinatari delle 95 borse erogate negli scorsi cinque anni, la prospettiva è quella di offrire ai migliori studenti che si iscrivono ai nostri corsi di laurea magistrale l’opportunità di seguire attività didattiche aggiuntive e specialistiche sui temi della digitalizzazione, con il coinvolgimento di visiting professor e di studiosi che contribuiscono a rendere tale questi percorsi di eccellenza”.

Un ulteriore ambito di valorizzazione delle eredità culturali del SAGAS è quello dedicato alla predisposizione di nuovi spazi per la fruizione del suo patrimonio, con il recupero di ambienti che verranno destinati alle attività didattiche e laboratoriali. Grande rilievo avrà poi l’apertura delle sale affrescate al piano terreno di Palazzo Marucelli – Fenzi (dove i dipinti settecenteschi di Sebastiano Ricci dialogano con gli stucchi di Giovanni Baratta), che diventeranno il teatro di allestimenti dedicati al materiale documentario e ai prodotti della ricerca del Dipartimento. “A queste iniziative faremo lavorare anche gli studenti, che potranno sviluppare così ulteriori competenze legate alle attività di divulgazione e di public engagement– conclude Liverani –, con l’intento più generale di offrire alla città l’occasione di entrare e conoscere la bellezza e l’eccellenza del nostro Dipartimento”.


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