Puntare in alto, mantenendo i piedi per terra. E soprattutto affidandosi alla Geologia. Il progetto che ha permesso al Dipartimento di Scienze della Terra (DST) di venire incluso, ancora una volta, tra i “Dipartimenti di eccellenza” per il quinquennio 2023-2027 ha ben chiaro il suo obiettivo: affermare il ruolo fondamentale delle Scienze Geologiche come scienza “dura” a supporto di politiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
L’ambizione del progetto, dal titolo “Le Scienze geologiche per la sostenibilità: pensare globalmente, agire localmente”, è far conoscere la geologia come una disciplina caratterizzata dal forte legame tra passato e futuro, tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, tra i processi naturali e l’azione antropica, come spiega il direttore del DST Luca Bindi.
I cambiamenti climatici, la gestione del territorio, le relazioni tra processi naturali e azioni antropiche, i rischi naturali, il reperimento e la caratterizzazione delle georisorse, sono tematiche che richiedono lo sviluppo di nuove idee e metodologie di indagine e analisi, nonché l’instaurazione di forti sinergie con altre discipline
Il progetto, per il quale è stato richiesto un finanziamento di 7 milioni e 325mila euro, è orientato – sia per la ricerca che per la didattica – al consolidamento di competenze multi-ambito, che hanno permesso di ottenere risultati lusinghieri per due Valutazioni della Qualità della Ricerca consecutive. Inoltre, mirerà allo sviluppo di innovative capacità per affrontare le tematiche dei rischi naturali e delle georisorse, rese sempre più attuali e in rapida evoluzione dal clima, demografia e instabilità geopolitica.
In primo luogo, dunque, saranno potenziate le infrastrutture disponibili, acquisite nel progetto di eccellenza 2018-2022, e attualmente punto di riferimento a livello nazionale per lo studio dei materiali e dei processi naturali a varia scala spaziale e temporale. In più, ne saranno acquisite di nuove a supporto delle attività previste, in un quadro sinergico con lo stato dell’arte infrastrutturale e l’innovazione necessaria.
“La precedente tornata dei ‘dipartimenti di eccellenza’ – dichiara ancora Bindi – ci aveva permesso di acquisire strumentazione di avanguardia, come la microsonda elettronica. Per il 2023-2027, invece, abbiamo puntato sul mettere a sistema le risorse già presenti integrandole con nuovi acquisti indirizzati a potenziare tutti gli aspetti del ciclo vita dei dati, dalla campagna alla modellizzazione”.
L’impegno scientifico che attende il dipartimento sarà variegato e interesserà molteplici campi d’azione, come conferma Antonella Buccianti, delegata alla Ricerca del DST: “Data la complessità della Natura e dei processi che caratterizzano l’evoluzione del sistema Terra abbiamo pensato che la ricerca di un dipartimento di eccellenza debba essere sempre più orientata verso la interdisciplinarità, così guardando con ancora maggior interesse alla integrazione di conoscenze oltre i confini delle Scienze Geologiche”.
Dal punto di vista didattico, poi, constatato che la formazione nel settore delle Scienze geologiche conosce da tempo una crisi vocazionale globale, il nuovo progetto prevede interventi destinati a rafforzare i percorsi di laurea e dottorato esistenti.
Quattro le linee d’azione tracciate: misure incentivanti all’iscrizione, anche attivando percorsi per il rilascio di doppi titoli; sostegno alle indispensabili attività di esercitazione fuori sede, tipiche della formazione del geologo; potenziamento della strumentazione avanzata ad uso didattico, compresa la costituzione di un Field Lab; incremento di Invited Lecturers.
Per quanto riguarda il dottorato, saranno attivate cinque borse triennali. L’intento sarà contribuire a un ambiente formativo e di ricerca a carattere avanzato nel campo delle Geoscienze, pluridisciplinare ed internazionale, rivolto alla sperimentazione di nuovi approcci teorici e delle correlate metodologie e tecnologie.
“I principali interventi nell’ambito della formazione di secondo e terzo livello, dall’attivazione di percorsi con doppio titolo italiano e straniero al finanziamento di borse di dottorato, rappresentano una fase di ulteriore proiezione in un ambito sempre più internazionale – commenta Riccardo Fanti, delegato alla Didattica del DST –. Si affiancano al consolidamento delle misure di sostegno alle attività didattiche in campagna, vero carattere distintivo della formazione geologica e ambientale”.
“Gli investimenti previsti dal progetto di eccellenza – conclude il direttore Bindi – rafforzeranno ulteriormente il ruolo del Dipartimento di Scienze della Terra nella didattica e nella ricerca e consolideranno le sinergie da sempre esistenti con le realtà del territorio (imprese, agenzie, pubbliche amministrazioni), garantendo positive ricadute su di esso in termini di trasferimento tecnologico e di contributo alla sostenibilità del suo sviluppo”.