Sui passi di una famosa spedizione alpinistica – quella compiuta da Ardito Desio del 1954 verso la conquista del K2 – per studiare come è cambiato l’ambiente.
Carlo Alberto Garzonio del Dipartimento di Scienze della terra ha condotto, in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI), per il quale ha partecipato il giornalista e alpinista Gianluca Gasca, una spedizione nel Karakorum e nel Baltistan (Pakistan settentrionale) tra il 16 agosto e il 12 settembre.
“La missione ha avuto come obiettivo principale la rilettura di un percorso storico alpinistico che si sviluppa per 60 km sul ghiacciaio del Baltoro, e che rappresenta in assoluto il più spettacolare cammino in alta montagna nel mondo – spiega Garzonio -. Fra le attività scientifiche realizzate, osservazioni geomorfologiche, geoambientali e glaciologiche, ma soprattutto rilievi fotografici georeferenziati da punti noti”. Questo permetterà di studiare con precisione, ad esempio, come si è evoluta la fronte dei ghiacciai, mettendo a confronto la documentazione raccolta in passato, fin dal 1909, dalle spedizioni del Duca degli Abruzzi e di Ardito Desio (1929, 1953, 1954).
La spedizione ha inteso celebrare anche l’anno del turismo sostenibile, proclamato per il 2017, richiamando l’attenzione sul rispetto del patrimonio culturale, etnologico, ambientale dei luoghi attraversati dal percorso che gli alpinisti imboccano per raggiungere il K2.
Garzonio – già presidente del comitato scientifico centrale del CAI – ha condotto in precedenza altre due spedizioni nel Kurdistan in Turchia: la prima, glaciologica e vulcanologica sul Monte Ararat nel 2014; la seconda alla splendida grotta del ghiaccio, nel 2015.