Dal piacere dell’alcol all’alcolismo

Il tema è stato al centro della lezione di Guido Mannaioni e Domenico Pellegrini-Giampietro nell'ambito del ciclo "Incontri con la città".
Archivio fotografico 123rf.com - Riproduzione riservata

Il vino e le bevande alcoliche, se bevuti nella giusta misura, ci danno piacere, ci rendono allegri, riducono le tensioni e le inibizioni, si prova una sensazione d’ebrezza e di leggerezza. Ma se esageriamo l’alcol può diventare pericoloso, ci stordisce, ci fa cadere a terra, ci rende schiavi… Tutti abbiamo sentito parlare di questo meccanismo, di questo rischio, ma quanto è reale? Come mai può accadere una cosa del genere? Come si passa dal piacere dell’alcol all’alcolismo?

Tutti i gratificanti nascondono questo pericolo. La gratificazione (in inglese si dice reward = ricompensa) è un comportamento dell’uomo e di tutti gli organismi viventi atto alla conservazione della specie: la risposta edonistica positiva (o sensazione di piacere) che ne deriva agisce da “rinforzo positivo” (vuol dire che il comportamento viene ripetuto). Esistono gratificanti naturali (cibo, sesso, esercizio fisico, relazioni sociali) e gratificanti artificiali (sostanze d’abuso), e agiscono tutti con gli stessi meccanismi neurochimici. Il vino e le bevande alcoliche sono gratificanti sia naturali, poiché sono anche un alimento, sia artificiali quando l’alcol in esse contenuto diventa la più pericolosa delle droghe.

I gratificanti, e quindi anche l’alcol, aumentano la liberazione di dopamina in specifiche aree cerebrali, producendo sensazioni piacevoli che fanno sì che il comportamento venga ripetuto. Se però perdiamo il controllo sulla capacità di limitarne l’assunzione compare l’alcolismo, una tossicodipendenza in cui il soggetto assume alcol in maniera compulsiva, con la comparsa di un insieme di sintomi (craving, tolleranza, sindrome d’astinenza, psicosi tossica) specifici e tipici che ci permettono di fare una diagnosi clinica.

L’alcol quindi procura piacere e gratificazione, ma se perdiamo il controllo può farci anche star male (intossicazione acuta) e renderci schiavi (alcolismo). Il seminario esaminerà questi passaggi e questi meccanismi, fornirà dei numeri sulla loro frequenza e incidenza e getterà uno sguardo sulla clinica dell’alcolismo e sui servizi che la città di Firenze offre a questi pazienti. Infine, valuterà alcuni falsi miti che riguardano l’alcol, anche alla luce della recente emergenza per il Covid-19.

“Dal piacere dell’alcol all’alcolismo” è il titolo della lezione a cura di Guido Mannaioni e Domenico Pellegrini-Giampietro, docenti di Farmacologia, che si è tenuta in Aula magna nell’ambito del ciclo “Incontri con la città” 

 


COPYRIGHT: © 2017 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE.
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo post sono rilasciati sotto Licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0).

Written By
More from redazione

Vulcano Fuego, uno studio sui depositi eruttivi e i fattori di rischio

Una ricerca Unifi in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia...
Leggi di più