Agraria e Firenze: una storia lunga 110 anni

In partenza le iniziative per celebrare la presenza in città dal 1914, inserite negli eventi in programma per i cento anni di Unifi. Il punto con il direttore del DAGRI Simone Orlandini e il presidente della Scuola Riccardo Bozzi

“Da un secolo, oltre” è la frase chiave che accompagnerà Unifi nell’anno del suo centenario. La parola “oltre” non guarda solo al futuro che attende l’Ateneo, ma si rivolge anche al suo passato, ricco di tradizione e di sapere.

E il passato dell’Ateneo è strettamente legato al risorgere degli studi agrari nel nostro territorio: infatti, se il decreto che ha conferito la denominazione di Università all’Istituto Superiore di Studi Pratici e di Perfezionamento fu emanato nel 1924, Firenze aveva però accolto già nel 1913  il Regio Istituto Superiore Forestale Nazionale, trasferitosi da Vallombrosa.

Il Regio Istituto, che venne inaugurato il 18 gennaio 1914 dal Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio Francesco Nitti, fu inglobato dal nuovo Ateneo e trasformato in Istituto Agrario e Forestale, per poi divenire Facoltà di Agraria nel 1936. La sua sede fu ed è tuttora dopo 110 anni la villa granducale alle Cascine, a cui nel tempo si sono aggiunte altre strutture in città.

“La presenza di Agraria a Firenze ha costituito un elemento strategico per lo sviluppo del territorio fiorentino e toscano, oltre a rappresentare con la sua lunga storia un’istituzione ‘decana’ della nostra Università e della città” dichiara Simone Orlandini, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI).  “La nostra regione – prosegue – è caratterizzata da produzioni agricole di estremo pregio. Agraria è stata e rimane un’interlocutrice indispensabile per crescere all’insegna della sostenibilità ambientale, mantenendo alti gli standard di qualità. I rapporti tra Scuola e territorio sono solidi e molteplici, come testimoniano collaborazioni e progetti di trasferimento tecnologico che vedono protagonista il Dagri”.

“Ma sarebbe riduttivo – prosegue Orlandini – continuare oggi ad associare gli insegnamenti e le attività di Agraria unicamente alle pratiche agricole. Il nostro mondo si è evoluto e abbraccia problematiche che vanno dall’innovazione tecnologica all’economia circolare, toccando temi come la sostenibilità, le energie rinnovabili, i cambiamenti climatici, nonché la gestione delle risorse idriche e della biodiversità”.

Dal punto di vista didattico, l’allargamento degli ambiti d’azione e la complessità dei settori in cui agiranno i futuri agronomi aprono un’ulteriore sfida per i docenti fiorentini: comunicare con chiarezza alle future matricole l’importanza di figure professionali come il tecnico forestale o il tecnologo alimentare.

“Da qualche anno – conferma Riccardo Bozzi, presidente della Scuola di Agraria – abbiamo potenziato i nostri sforzi dedicati all’orientamento in ingresso, stringendo forti contatti con gli istituti superiori e organizzando incontri conoscitivi in classe con gli studenti”

“Negli anni Ottanta – continua – la didattica comprendeva solo il settore agrario e forestale. Dal successivo decennio abbiamo iniziato ad allargarci e ad attivare collaborazioni con Paesi esteri e in via di sviluppo, come testimonia l’attivazione in sinergia con l’allora Istituto agronomico per l’oltremare (organo tecnico-scientifico del Ministero degli esteri, con sede a Firenze, ndr) del corso di laurea dedicato alla cooperazione e allo sviluppo delle zone tropicali e sub-tropicali”.

Dagli anni Novanta Agraria ha allargato il suo raggio d’azione e i percorsi di studio, in un’evoluzione che l’ha portata nel 2024 a programmare 14 corsi di laurea, tra primo e secondo livello. Inoltre, è la prima Scuola in Italia ad aver attivato una laurea professionalizzante nel settore dell’industria del legno e tra le prime in Unifi che hanno realizzato un corso di laurea magistrale interateneo (quello magistrale in Viticoltura ed enologia).

“La stessa figura dell’agronomo – conclude Bozzi  – è cambiata nel tempo e ha a che fare con innovazioni come i  droni o i Big data: le tecnologie di precisione sono entrate nel settore ambientale e agrario. Per il futuro vorremmo aprirci ancora di più alle esigenze di tutto il mondo, proprio perché nella sua lunga storia Agraria ha intessuto prestigiosi rapporti internazionali. Il mondo non può fare a meno dell’agricoltura, ma questa deve cambiare: dobbiamo produrre per sfamare le persone e insieme salvaguardare il pianeta. In questa ‘missione’ le scienze agrarie sono in prima linea per coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale”.


Per celebrare i 110 anni di Agraria a Firenze, sono in programma un calendario di iniziative, la prima delle quali si terrà giovedì 18 gennaio nella sede della Scuola (piazzale delle Cascine 18, Firenze – ore 9.30) e consiste in una giornata celebrativa per riflettere sull’attuale ruolo e sulle prospettive future delle scienze agrarie.


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