Doppio successo per l’innovazione made in Unifi nell’edizione 2023 di Intellectual Property Award (IP Award), il concorso organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che premia i migliori brevetti di ricerca realizzati da università, enti pubblici di ricerca e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico titolari di brevetti.
Unifi si è aggiudicata la prima posizione in due dei sei ambiti tecnologici della competizione: Med tech, Climatech, Agritech, The Energy of the Future, The Future from the Space e The Future of the City (mobilità, logistica, cyber security, telecomunicazioni).
La fase finale del concorso – realizzato in collaborazione con NETVAL e Invitalia – si è svolta mercoledì 30 ottobre a Roma, a Palazzo Piacentini, e l’Ateneo vi ha partecipato con cinque brevetti.
La prima invenzione, inserita nell’ambito Climatech, è stata proposta dal Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche ‘Mario Serio’. Riguarda un dispositivo di sanificazione ambientale che crea una barriera di radiazione ultravioletta invisibile spessa dai 15 ai 20 centimetri, accoppiata con un flusso d’aria laminare dalla temperatura e umidità controllate. La barriera è pensata per essere posta in verticale tra le zone che si vogliono isolare dal passaggio di aerosol microbici. Gli inventori sono Franco Fusi, Barbara Patrizi, Giovanni Romano e Guido Toci.
“Il potenziale impatto positivo sulla salute pubblica e la prevenzione delle infezioni rende questa invenzione meritevole di riconoscimento. Siamo convinti che essa rappresenti un passo importante verso ambienti più sicuri, salubri e protetti” riportano le motivazioni.
Il secondo brevetto ha ricevuto il primo premio nell’ambito The Future of the City, nella categoria “Imprenditoria femminile”. La tecnologia brevettata è stata realizzata dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione: prevede un radar ad apertura sintetica che, a bordo di un drone, può scansionare l’intera pista di un aeroporto in modo automatico e fornire immagini ad alta risoluzione in grado di rivelare i più piccoli detriti o altri oggetti estranei che potrebbero rappresentare un gravissimo rischio per gli aeromobili in fase di decollo o atterraggio. Il dispositivo può operare anche in condizione di scarsa visibilità, rivelando oggetti anche di notte o con nebbia. Gli inventori sono Massimiliano Pieraccini e Alessandra Beni.
“Questa invenzione promuove un futuro in cui viaggiare in aereo è sempre più sicuro – si legge nelle motivazioni – aumentando la fiducia di passeggeri e operatori”.
Agli inventori fiorentini è andata una somma di 10mila euro da investire nella valorizzazione del proprio brevetto.