È dedicato allo studio della storia medievale e dei rapporti interculturali in questo periodo attraverso gli antichi codici conservati a Erevan, la capitale armena, l’accordo che lega il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) e l’Istituto di Manoscritti Antichi (Matenadaran), centro di eccellenza mondiale che si occupa della conservazione e dello studio di manoscritti armeni.
L’accordo si inquadra nel contesto del Consolidator Grant assegnato dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) a Zara Pogossian – associata di Civiltà Bizantina del SAGAS – per il progetto “Armenia Entangled: Connectivity and Cultural Encounters in Medieval Eurasia 9th – 14th Centuries”.
Oltre alla possibilità di accedere alle risorse dell’Istituto, che conta più di 15mila manoscritti antichi, l’accordo permetterà di sviluppare progetti di scambio che potranno coinvolgere studenti, dottorandi e ricercatori Unifi.
“La collaborazione che avviamo con questo accordo arricchisce la lunga tradizione di rapporti e scambi culturali tra Italia e Armenia, ricchi e molto fruttuosi – commenta Pogossian –. Basti pensare al contributo che gli studiosi italiani hanno dato negli anni al restauro del patrimonio artistico Armeno e al confronto dei ricercatori dei due Paesi sulle tecniche di conservazione dei manoscritti. E proprio con l’approfondimento della cultura materiale dei manoscritti – conclude la ricercatrice –, l’Università di Firenze stringe questo ulteriore legame, con l’obiettivo di approfondire lo studio della storia, della filologia e della civiltà armena”.