Strategie per l’eccellenza, i quattro tasselli del DICUS

Il Dipartimento di Chimica "Ugo Schiff" si conferma al top anche per il quinquennio 2023-2027 con un nuovo finanziamento MUR. Ecco le sfide per i prossimi 5 anni
Foto Archivio Unifi

Abbiamo già raggiunto l’eccellenza, adesso puntiamo a mantenerla e, perché no, persino a migliorarla.

Barbara Valtancoli, direttore del Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” (DICUS), traccia già la rotta per il prossimo quinquennio, dopo che il DICUS è stato selezionato dal Ministero dell’Università e della Ricerca come “Dipartimento di eccellenza”.

Per il Dipartimento si tratta di una conferma, dal momento che aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento già nel quinquennio 2018-2022. Il finanziamento come “Dipartimento di eccellenza” è stato raggiunto in virtù del progetto DICUS 2.0, grazie al quale il dipartimento ha chiesto un finanziamento di 9 milioni e 350mila euro da investire tra il 2023 e il 2027.

Lo spirito del progetto è espresso già dal suo logo: un puzzle raffigurante quattro tasselli colorati – quattro laboratori avanzati – che si incastrano fra loro e vanno a complemento di quanto già esistente, affiancati da una freccia ascendente che simboleggia la crescita futura del dipartimento.

“DICUS 2.0 interviene sia nell’ambito del personale che in quello della didattica e delle infrastrutture di ricerca, con l’intenzione di sviluppare non singole aree, ma il dipartimento nel suo insieme” spiega Paola Turano, che ha coordinato il team di scrittura del progetto. “I tre laboratori tematici, dotati di strumentazione avanzata, sono centrati su temi trainanti per l’attività del dipartimento: il primo laboratorio si occuperà di ‘chimica verde’, ossia preparazione di nuovi composti attraverso tecnologie che abbiano impatto ridotto sull’ambiente; il secondo sarà incentrato sulla caratterizzazione di materiali innovativi, mentre il terzo laboratorio tematico – continua Turano – consentirà di testare direttamente in cellula i farmaci che vengono prodotti nel dipartimento. Infine, ed è l’ultimo tassello del puzzle, il laboratorio analitico dedicherà la sua strumentazione a operazioni trasversali che interesseranno tutti i laboratori tematici, come l’analisi chimica e delle proprietà dei prodotti utilizzati o realizzati”.

Il progetto del dipartimento, quindi, punta in maniera decisa sull’acquisizione di nuove tecnologie: i laboratori d’avanguardia saranno capaci di attrarre a Firenze studiosi e giovani ricercatori.

Per realizzare le sfide del quinquennio 2023-2027 sono state previste assunzioni di figure che andranno a svolgere ricerca e attività di supporto tecnico, nonché l’inserimento di un project manager addetto alla gestione delle risorse.

I giovani sono uno degli aspetti su cui DICUS 2.0 si concentra. Per quanto riguarda l’alta formazione gli investimenti sono volti a potenziare l’attrattività dell’offerta didattica in termini di lauree magistrali e dottorati, attraverso l’istituzione di borse di studio. Inoltre, il DICUS intende favorire l’internazionalizzazione sia invitando visiting professor esperti nelle nuove tecnologie di DICUS 2.0, sia attraverso il sostegno di attività Erasmus outgoing, integrando i fondi a disposizione con travel grant che consentano agli studenti di far fronte alle spese di viaggio.

“Credo che il finanziamento che deriva dall’eccellenza dal nostro dipartimento debba rappresentare una opportunità per lo sviluppo di tutto l’Ateneo e del territorio – aggiunge Valtancoli –. I nuovi laboratori avanzati opereranno su tematiche strettamente connesse con gli obiettivi PNRR. Una ricerca d’avanguardia a basso impatto ambientale non potrà che avere risvolti positivi per la Toscana. Inoltre, l’accesso alle tecnologie innovative che saranno acquisite permetterà anche a realtà aziendali medio-piccole di condurre importanti attività di ricerca e progettazione. Infine – conclude Valtancoli – avere a disposizione una moderna strumentazione rappresenta un’importante opportunità per la formazione degli studenti, che saranno i ricercatori e i professionisti del domani, con ovvi vantaggi per il tessuto economico regionale e nazionale”.


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