È una vecchia conoscenza della ricerca fiorentina Morten Meldal, dell’Università di Copenhagen, premio Nobel della Chimica 2022 insieme Barry Sharpless dello Scripps Research e Carolyn Bertozzi della Stanford University, entrambi attivi in California.
Il massimo riconoscimento scientifico è stato loro assegnato per lo sviluppo di tecniche per ingegnerizzare le molecole biologiche: la cosiddetta “chimica a scatto “ (click chemistry) – scoperta da Sharpless, perfezionata da Meldal e applicata da Bertozzi agli organismi viventi – consente, infatti, di costruire molecole complesse in modo mirato, semplice ed efficiente, un po’ come fossero mattoncini per bambini e soprattutto senza complicazioni e prodotti di scarto. Fra i principali utilizzi figurano lo sviluppo di nuovi farmaci, terapia genica e materiali innovativi.
I ricercatori di PeptLab – unità di ricerca interdipartimentale di Chimica e Biologia di Peptidi e Proteine dell’Ateneo fiorentino, guidata da Anna Maria Papini, docente di Chimica organica – sono stati i primi nel 2008, insieme al collaboratore Michael Chorev (Harvard Medical School), a utilizzare la reazione di click elaborata da Morten Meldal sulle catene laterali dei peptidi, macromolecole biologiche che stanno alla base delle proteine. Questa applicazione ha aperto la strada alla sintesi dei peptidi con ridotta flessibilità e quindi in grado di mantenere in modo stabile una conformazione predefinita.
“La nostra ricerca – spiega Anna Maria Papini – è stata ispirata dal convegno EUROCOMBI4 (1st International Symposium on Combinatorial Sciences in Biology, Chemistry, Catalyst and Materials), che il gruppo PeptLab organizzò a Firenze nel 2007 proprio insieme a Morten Meldal, collega ma anche amico. Varie sono state in seguito le pubblicazioni Unifi su questi temi”.