Parte dalle terre casentinesi una ricerca Unifi verso il rilancio delle aree interne italiane.
Il progetto “Rigenerare i paesaggi culturali delle aree interne in una prospettiva people centered. Borghi storici e territori rurali del Casentino come laboratorio di creatività e innovazione (REACT)” è nato dall’impegno congiunto dei Dipartimenti di Architettura (DIDA), Ingegneria Industriale (DIEF), Scienze per l’Economia e l’Impresa (DISEI) e Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI). Ha vinto il “Bando di Ateneo per il finanziamento di Progetti di ricerca competitivi della durata di 30 mesi nell’ambito delle tematiche del PNR 2021-2027”, supportato dall’Unione Europea attraverso i fondi di Next Generation EU, e ha ricevuto un sostegno economico di quasi 490mila euro. Complessivamente si avvale del contributo di oltre 30 ricercatori Unifi tra docenti, assegnisti e dottorandi.
La ricerca intende delineare strategie e interventi operativi, incentrati sulle risorse patrimoniali e umane disponibili, per trasformare le aree interne del nostro Paese in incubatori di idee innovative, per avviare la ripartenza dell’economia locale, arginare lo spopolamento del territorio e acquisire nuovi abitanti. Gli obiettivi della ricerca si condensano nel motto: “Creare sviluppo sostenibile rigenerando risorse locali mediante azioni comunitarie”.
Il territorio casentinese è stato scelto perché già in passato era stato oggetto delle ricerche condotte dai quattro dipartimenti, a cui si sono affiancate numerose attività condotte dall’Ecomuseo del Casentino. Con la firma del protocollo d’intesa tra l’Unione dei Comuni del Casentino e i quattro dipartimenti Unifi, avvenuta nel maggio 2023, la ricerca concentra la sua attenzione su uno specifico paesaggio culturale, quello del Casentino, ma intende andare oltre il “caso di studio” e definire un modello applicabile anche in aree interne diverse da quella analizzata.
“Per la prima volta architetti, ingegneri, economisti e pedagogisti lavorano insieme in un progetto sulle aree interne” spiega Antonio Lauria, responsabile scientifico del progetto e docente di Tecnologia dell’Architettura del DIDA. “Interdisciplinarità, confronto con gli attori locali e coinvolgimento di giovani ricercatori rappresentano i punti cardine del progetto”.
“Il nostro impegno – prosegue – parte dal concetto di paesaggio culturale, termine che include insediamenti, beni culturali, paesaggi (coltivati e sistemi naturali), pratiche ed esperienze comunitarie. Proprio la sua rigenerazione può costituire un motore di sviluppo per il territorio. La ricerca REACT vede il paesaggio culturale come una costruzione secolare, umana e naturale, in costante trasformazione in cui si concentrano i valori materiali e immateriali di una comunità, mentre la sua rigenerazione è assunta quale processo complesso alimentato dalle iniziative di persone, comunità e istituzioni sulla base delle risorse disponibili e potenzialmente attivabili”.
“In quest’ottica – continua Lauria – il recupero delle aree interne è affrontato con un approccio innovativo e interdisciplinare, che vede il territorio come un ecosistema complesso costituito da patrimonio culturale, economia locale e capitale umano e sociale. La rigenerazione che cerchiamo deve essere raggiunta mediante l’integrazione dell’attivismo delle comunità con adeguate politiche pubbliche”.
Dopo un lungo e delicato lavoro di analisi della letteratura scientifica, di esplorazione di buone pratiche e di indagine sul campo, nei prossimi mesi verranno organizzati momenti di confronto (focus group e world cafè) durante i quali saranno raccolte le idee e i suggerimenti degli abitanti del Casentino da convertire in proposte operative. Il complesso delle informazioni acquisite alimenterà il principale prodotto della ricerca: le Linee Guida per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino.
“Le Linee guida REACT – afferma Lauria – saranno ispirate da una visione interdisciplinare basata sul dialogo delle diverse competenze espresse dai membri del gruppo di lavoro. Mirano a fornire, in forma strutturata, idee per la conservazione attiva e inventiva dei borghi (edifici e spazi pubblici o di valore collettivo) e dei paesaggi del Casentino, per la valorizzazione dei prodotti tipici locali, come, ad esempio, il Tortello di Corezzo, per la crescita della consapevolezza dei valori espressi dal patrimonio culturale, tangibile e intangibile, per la promozione del turismo culturale ed esperenziale e dell’ecoturismo. Le Linee guida intendono contribuire all’attivazione processi di sviluppo sostenibile capaci di creare valore socioeconomico per gli abitanti del Casentino”.
“L’ultima fase della ricerca ‒ conclude ‒ ha l’obiettivo di filtrare criticamente quanto acquisito nel corso della ricerca REACT, in termini di metodi e strumenti, al fine di definire linee di indirizzo generalizzabili, replicabili in altri contesti del nostro Paese per la rigenerazione dei paesaggi culturali delle aree interne”.