Come sono nati la Terra, gli astri, l’universo? Come ha preso forma l’uomo? Quando si è originata la vita? Qual è il principio di tutte le cose?

L’esigenza di dare una spiegazione ai fenomeni della natura e all’origine della vita è una costante nell’esperienza conoscitiva dell’uomo. Non appena il pensiero dell’uomo è stato in grado si estendersi ad argomentazioni astratte è spontaneamente emersa la domanda sulle origini dell’uomo e della realtà che lo circonda.
A partire dagli esperimenti di Francesco Redi, fino ad arrivare a quelli di Pasteur e poi, nel 1953, all’esperimento di Miller, l’interpretazione scientifica dell’origine della vita suggerisce che essa sia comparsa sulla Terra in un qualche lontano e remoto passato.
All’inizio (circa 4,5 miliardi di anni fa) il nostro pianeta era un luogo caotico, inospitale e senza vita. Ma, secondo l’ipotesi del “brodo primordiale” elaborata dallo scienziato russo Aleksandr Ivanovič Oparin, dopo poche centinaia di milioni di anni comparvero e si riprodussero le prime forme di vita, organismi estremamente semplici, molto simili ai batteri attuali.

Questi microrganismi, comparsi in ambienti acquosi per proteggersi dalle radiazioni ultraviolette che arrivavano dal Sole che “sterilizzavano” la superficie terrestre per mancanza di uno strato di ozono, furono le uniche forme di vita presenti sulla Terra per alcuni miliardi di anni.
Solo in seguito alla comparsa dei cianobatteri, microrganismi dotati di fotosintesi, l’atmosfera cominciò a riempirsi di ossigeno permettendo ai microrganismi stessi di lasciare l’ambiente acquatico e colonizzare le terre emerse. Successivamente, alcuni eventi di simbiosi tra microrganismi diversi originarono cellule più complesse che, evolvendo, dettero origine a quella incredibile varietà di forme viventi di cui pullula il nostro pianeta.