Progetto Erasmus+ per la biodiversità in Tanzania
Unifi è impegnata con altre università europee al fianco di tre atenei del paese africano per favorire la valorizzazione del patrimonio naturale e accrescerne la tutela.
Unifi è impegnata con altre università europee al fianco di tre atenei del paese africano per favorire la valorizzazione del patrimonio naturale e accrescerne la tutela.
Pubblicato su PNAS lo studio che spiega la composizione chimica e mineralogica dell’interno del nostro pianeta partendo da una microscopica sequenza di minerali decifrata in un cristallo proveniente da grandissima profondità.
Una ricerca su Nature Communications realizzata da un team, a cui hanno contribuito ben cinque strutture di ricerca Unifi, ha sperimentato come alcuni batteri marini, a seconda del contesto ambientale, adottino in maniera versatile una strategia mista nella gestione dei nutrienti. Diversamente da quanto si era supposto finora.
Si chiama hiroseite il nuovo minerale identificato in un frammento di meteorite dal team internazionale coordinato da Luca Bindi e rivela informazioni che hanno enormi implicazioni per le geoscienze.
Una conoscenza geologica condivisa può ispirare un nuovo passaggio evolutivo che porti a riconciliarci pienamente con la Terra. E’ il tema dell’intervento di Marco Benvenuti, domenica 10 novembre per gli “Incontri con la città”.
Il sistema idraulico storico di Shushtar, iscritto nella lista del patrimonio mondiale, al centro di un’analisi sul rischio idrogeologico dell’area
La Cattedra UNESCO in Prevenzione e gestione sostenibile del rischio idrogeologico Unifi ha svolto una missione nella capitale dell’isola, che si candiderà a entrare nella lista del patrimonio mondiale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
L’anidride carbonica, all’interno del nostro pianeta, si mantiene stabile a pressioni e a temperature elevatissime. La scoperta realizzata da un team di ricercatori fiorentini sulla rivista Nature Communications riscrive le nostre conoscenze su ciò che avviene tra il mantello e il nucleo.
Al Museo di Storia Naturale, nella sezione de “La Specola”, una singolare mostra, dal titolo “Giottolandia. Quando la natura imita l’arte”, racconta i processi geologici del nostro pianeta attraverso la bellezza dei colori e la ricchezza dei disegni di semplici pietre calcaree raccolte in Maremma.
Nel cuore del deserto di Lut, alla ricerca di meteoriti e per studiare la biodiversità dell’ambiente: questo l’obiettivo della campagna svolta da un team internazionale coordinato da ricercatori del Museo di Storia naturale e del Dipartimento di Scienze della Terra. Mentre comincia l’esame dei reperti, una selezione di suggestive immagini racconta la missione.