Il rapporto tra scienza e società da alcuni anni sta profondamente cambiando. All’Università, in quanto “fucina” di sapere e competenze, è sempre più richiesto di fare da collante tra le visioni e le conquiste della scienza e la domanda di conoscenza e di partecipazione proveniente dalla società. L’attuale contesto sociale, infatti, richiede all’Università – soprattutto a quella pubblica – di essere sempre più sul territorio, d’intensificare i rapporti con le istituzioni, le imprese, i media.
E il sistema universitario appare particolarmente interessato e stimolato a interagire con la società civile, rispondendo con solerzia alle tante sollecitazioni e alle tante domande sugli orientamenti, sull’utilità e sulle ricadute della didattica e della ricerca nella vita quotidiana.
Un importante cambiamento in cui si scorge l’opportunità per l’Università di farsi conoscere per affermare e legittimare il pieno valore sociale della ricerca e dell’alta formazione. Ma si tratta anche di una grande sfida: far sì che la produzione di cultura e innovazione diventi un processo inclusivo, condiviso con la comunità, in cui la capacità di dialogo si declini come impegno e responsabilità sociale. L’esperienza internazionale ci insegna, infatti, come la ricerca abbia un ruolo significativo e fondamentale nello sviluppo economico, culturale, sociale.
L’Università, dunque, non più vista come torre eburnea, lontana dal contesto sociale e produttrice di un sapere esclusivo ed elitario. Bensì istituzione capace di attivare iniziative di diffusione della conoscenza e di restituzione al territorio, finalizzate a rafforzare l’apertura verso pubblici sempre più ampi e diversificati e a valorizzare la sinergia tra produzione e accessibilità del sapere.
E’ questo il ruolo della terza missione delle Università – e in particolare del public engagement – che, per quanto ancora caratterizzato nel nostro Paese da ambiguità e diffidenze, si configura come importante motore di produzione di beni pubblici e di crescita sociale e culturale.
Il progetto “Le parole della ricerca” si inscrive in questo scenario e, più specificamente, risponde all’obiettivo strategico dell’Ateneo fiorentino di favorire e potenziare la diffusione della ricerca e di avvicinare l’Università e le sue competenze alla società.
“Le parole della ricerca” è un database accessibile, aperto a tutti e continuamente aggiornabile, che – attraverso parole-chiave – presenta le tematiche su cui si sviluppa la ricerca dei tanti docenti e ricercatori del nostro Ateneo e, allo stesso tempo, rende visibile l’offerta legata alla divulgazione e alla comunicazione scientifica. I docenti e i ricercatori hanno indicato i temi di ricerca su cui sono attualmente impegnati e per i quali dichiarano la loro disponibilità ad azioni di divulgazione e di public engagement.
Un nuovo canale di comunicazione e diffusione della ricerca, dunque, a cui è affidato il duplice obiettivo di:
- valorizzare il ruolo della ricerca Unifi e diffondere maggiori conoscenze, garantendo un accesso più facile e diretto ai temi e ai ricercatori;
- contribuire a costruire un racconto diverso dell’Università e della ricerca scientifica nell’attuale contesto sociale e mediatico, favorendo spazi d’incontro con tutti i soggetti del territorio e con i singoli cittadini. Il database si propone, infatti, come fonte diretta di informazione per gli studenti e le loro famiglie, le Scuole, le aziende, i media e più in generale tutti i cittadini.
L’auspicio che accompagna l’avvio e la pubblicazione on line delle “Parole della ricerca” è naturalmente che tali obiettivi possano essere raggiunti e il progetto rivelarsi utile e in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative dei pubblici, nonché le tante curiosità che sollecitano tutti noi sui più disparati ambiti della nostra esistenza.
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