L’irrigazione dei campi nel 2050

Il ricorso alle acque reflue per l'agricoltura con tecniche innovative è al centro di un progetto europeo coordinato dall'Ateneo fiorentino
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E’ coordinato dall’Ateneo fiorentino il progetto europeo SECUREFOOD2050 che mira a studiare l’effetto delle condizioni climatiche previste per il 2050 sulle filiere agricole e a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici utilizzando tecnologie innovative.

Più in particolare, il progetto propone di impiegare le acque di scarico per l’irrigazione attraverso la depurazione integrata con una parziale filtrazione a base di carbone vegetale (biochar) e fosse settiche – vasche interrate utilizzate per il trattamento di acque reflue – in cui vengono inseriti ceppi batterici selezionati.

SECUREFOOD2050 si prefigge di ridurre lo sfruttamento dell’acqua e del suolo studiando sistemi di coltivazione assistiti dall’uso di biochar agricolo (prodotto dal riciclo di biomasse legnose di scarto) e sistemi aeroponici, come tecniche innovative di agricoltura fuori suolo per la produzione di fragole e rucola.

Gli esperimenti saranno condotti considerando le attuali condizioni climatiche e lo scenario previsto nel 2050. Saranno monitorati la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari, tenendo conto di un ampio spettro di contaminanti caratterizzati da diverse proprietà chimico-fisiche e la loro capacità di diffondersi lungo la filiera agricola. Il progetto punterà inoltre a superare le resistenze tra gli agricoltori a impiegare acque di scarico per l’irrigazione del terreno e a promuovere il consumo a tavola dei prodotti ottenuti.

I risultati di SECUREFOOD2050 saranno integrati con un’analisi di sostenibilità relativa ai materiali e alle risorse utilizzate con le diverse tecniche di coltivazione applicate nei diversi scenari climatico-ambientali, ricavando in tal modo una valutazione complessiva in relazione ai prodotti alimentari.

 


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