Melanoma, nuova possibile terapia dall’inibizione di una proteina

Lo studio è frutto di una ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche “Mario Serio” pubblicata su Cancer Research e finanziata dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro

Il melanoma maligno è il più letale tra i tumori della pelle e la sua incidenza è in costante aumento. Per contrastarlo sono disponibili diverse opzioni tra cui le terapie “a bersaglio”, che prevedono cioè di attaccare una proteina, alterata nella malattia ma di relativa utilità per l’organismo rispetto ad altre. Queste soluzioni tuttavia non sempre si rivelano efficaci e, in alcuni casi, possono perfino generare dei meccanismi di resistenza durante il trattamento.

La ricerca scientifica perciò punta a identificare nuovi bersagli molecolari.

Le Mitogen-Activated Protein Kinases, MAPK, sono uno dei meccanismi di trasmissione dei segnali molecolari più utilizzati all’interno delle cellule per dirigere le attività biologiche e una loro attivazione eccessiva è spesso la causa del cancro.

Il team di ricercatori di Elisabetta Rovida

Presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche “Mario Serio”, da molti anni si svolgono ricerche incentrate sulla caratterizzazione del ruolo della MAPK ERK5 nella biologia di diversi tipi di tumori, al fine di mettere a punto nuove terapie a bersaglio.

E una nuova acquisizione al riguardo è oggetto di un articolo scientifico pubblicato da Cancer Research dal titolo “Inhibition of ERK5 elicits cellular senescence in melanoma via the cyclin-dependent kinase inhibitor p21” (DOI: 10.1158/0008-5472.CAN-21-0993) che porta la firma dell’Ateneo fiorentino e la collaborazione dell’ISPRO di Firenze e dell’Istituto di Biologia Molecolare e Cellulare del Cancro – Centro di Ricerca del Cancro di Salamanca.

Il progetto dal quale nasce la pubblicazione è stato finanziato dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), così come un precedente studio, da cui era emerso che la proteina ERK5 svolge un ruolo chiave nella proliferazione delle cellule di melanoma, e che la sua inibizione riduce drasticamente la crescita di questo tumore.

L’ultimo studio ha dimostrato che l’inibizione di ERK5 induce senescenza cellulare e la produzione di fattori solubili, che vengono rilasciati nell’ambiente extracellulare e inibiscono, a loro volta, la crescita delle cellule tumorali adiacenti.

Caratteristiche morfologiche e molecolari di cellule di melanoma senescenti
Caratteristiche morfologiche e molecolari di cellule di melanoma senescenti

L’induzione di senescenza, una condizione di arresto irreversibile della proliferazione, è un effetto spesso cercato nei trattamenti contro il cancro. Tuttavia, oltre ad avere effetti positivi può portare alla crescita e all’invasività del tumore.

La novità di questo lavoro risiede nel fatto che la proteina ERK5 non era mai stata associata alla senescenza cellulare. Inoltre il fatto che l’inibizione di questa proteina non abbia un impatto negativo potrebbe avere importanti ricadute traslazionali e accredita questa opzione come una risorsa efficace in ambito terapeutico per il trattamento del melanoma.


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