Ricerca, a confronto con Paolo Nespoli

Durante la missione VITA, l'astronauta ha testato anche il progetto CORM del Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali “Mario Serio”

Fare il punto su due progetti di ricerca toscani testati a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nel corso della missione VITA (Vitality, Innovation, Technology and Ability). Questo l’intento di un incontro organizzato il 26 aprile dal Dipartimento di Scienze Biomediche  Sperimentali “Mario Serio” al quale ha partecipato l’astronauta Paolo Nespoli, rientrato lo scorso 14 dicembre, dopo essere stato in orbita 139 giorni.

Matteo Lulli, Sergio Capaccioli e Paolo Nespoli

Porta la firma dell’Ateneo fiorentino il progetto CORM (COenzima Q10, Radiazioni e Microgravità), coordinato dal ricercatore Matteo Lulli e da Sergio Capaccioli, già docente di Patologia generale, dedicato allo studio degli effetti dannosi dell’ambiente spaziale su cellule di retina e all’utilizzo del Coenzima Q10 quale strumento terapeutico protettivo. I risultati dell’esperimento, che si è svolto in una condizione costante di microgravità ed esposizione cronica alle radiazioni cosmiche, sono in elaborazione.

Durante l’incontro l’astronauta Paolo Nespoli ha presentato la missione VITA, toccando tutte le fasi della missione, dalla preparazione e addestramento, allo svolgimento delle attività sulla ISS, fino al rientro a Terra.

La mattinata si è aperta con i saluti di Andrea Arnone, prorettore al trasferimento tecnologico, e di Paola Chiarugi, direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche  Sperimentali e Cliniche “Mario Serio”. Nel corso dell’incontro è stato presentato anche l’altro progetto testato da Nespoli: si tratta di NANOROS, a cura dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera, ed è incentrato sugli effetti delle nanoparticelle di ossido di cerio  per contrastare la degenerazione muscolare che gli astronauti subiscono nello spazio.

 


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