La civiltà punica era cosmopolita: lo conferma il Dna antico
L’Università di Firenze in uno studio pubblicato su Nature che ha rivelato sorprendenti intuizioni su una delle culture mediterranee più influenti della storia
L’Università di Firenze in uno studio pubblicato su Nature che ha rivelato sorprendenti intuizioni su una delle culture mediterranee più influenti della storia
Studio internazionale su Science, con la partecipazione dell’Ateneo fiorentino e della Sapienza, ha identificato alla fine del Pleistocene Inferiore una drammatica crisi demografica delle popolazioni umane, che sarebbe stata, però, fondamentale per far emergere la specie alle origini di Homo sapiens.
Elena Pilli premiata nella categoria Geoscienze Forensi per le sue ricerche sul DNA applicate alle investigazioni del RIS
L’analisi genomica su larga scala condotta in un recente studio internazionale pubblicato su Nature, a cui ha partecipato l’Università di Firenze, documenta le migrazioni dei cacciatori-raccoglitori dell’era glaciale per un periodo di 30.000 anni
Studio internazionale pubblicato su Nature Genetics, con la partecipazione dell’Ateneo.
Ha uno stretto legame con il team fiorentino di David Caramelli il biologo svedese Svante Pääbo, il padre della paleogenomica, a cui è andato il massimo riconoscimento scientifico dell’Istituto Karolinska.
Ricerca internazionale, guidata dall’Ateneo, pubblicata su American Journal of Human Genetics
Unifi ha partecipato a una ricerca internazionale che ha analizzato il genoma di oltre 110mila persone malate, per aprire nuove strade alla conoscenza e al trattamento della patologia.
Un nuovo studio, coordinato dalle Università di Firenze, Jena e Tubinga accredita la tesi che si tratti di un popolo autoctono ed esclude invece un legame con l’Oriente. I risultati della ricerca illustrati sulla rivista Science Advances
Unifi, insieme alla Cornell University e all’Ateneo di Pittsburgh, è protagonista di uno studio internazionale su Nature Communications che individua come bersaglio farmacologico un gene che accelera la progressione della malattia.