Al Museo con l’avatar

Un servizio innovativo per l'inclusione è stato sperimentato dal Sistema Museale di Ateneo, all'interno del Museo di Geologia e Paleontologia. Protagonisti "a distanza" due piccoli pazienti dell'Istituto Don Gnocchi di Firenze

Un nuovo servizio per l’accessibilità ai musei universitari. Il Sistema Museale dell’Ateneo – grazie ad un accordo con BrainControl – lo ha sperimentato per due settimane, in attesa di renderlo permanente, a disposizione dei visitatori. Grazie ad un avatar teleguidato, così, è stato possibile ammirare a distanza le collezioni del Museo di Geologia e Paleontologia.

Il servizio  è rivolto a persone (adulti e bambini) con disabilità motorie o impossibilitate a muoversi per speciali condizioni (ospiti in RSA, pazienti ospedalieri). Attraverso la piattaforma dedicata si effettua una prenotazione, si scarica un software e così si può pilotare BrainControl Avatar da remoto, attraverso il proprio computer. In questo modo la persona che guida il robot ha la sensazione di trovarsi al Museo: può muoversi all’interno delle sale in modo autonomo e relazionarsi con altri visitatori e con i curatori presenti. Può soffermarsi più a lungo davanti a un’installazione e procedere più velocemente in altri punti, alzare o abbassare il monitor in modo da avere una visione panoramica, per un’esperienza davvero immersiva e reale.

La sperimentazione è stata inserita nel progetto strategico «Unifi include» guidato dalla delegata all’inclusione e alla diversità Maria Paola Monaco.

Il video, realizzato dal Laboratorio Multimediale di Ateneo e grazie alla collaborazione dei piccoli pazienti dell’Istituto Don Gnocchi di Firenze, mostra come avviene la visita con l’avatar.

 

 

 

 


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