Ecco dove ha vissuto e come ha vissuto Galileo Galilei negli ultimi 10 anni di vita, nella villa sulla collina di Arcetri. Alcuni ambienti che hanno accompagnato la vita quotidiana dello scienziato sono stati ricostruiti sulla base delle fonti documentarie disponibili, grazie ad un progetto promosso da Fondazione CR Firenze e dal ‘Il Colle di Galileo’, un accordo fra le istituzioni scientifiche che insistono sulla collina di Arcetri (Università di Firenze, Istituto Nazionale di Astrofisica, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Fisica Nucleare). Hanno contribuito alla realizzazione il Museo Galileo e l’Accademia dei Georgofili.
Il nuovo allestimento è stato inaugurato venerdì 12 ottobre 2018 alla presenza del rettore Luigi Dei, del Vice sindaco Cristina Giachi, del vice presidente di Fondazione CR Firenze Donatella Carmi, di Giacomo Poggi, presidente del Comitato scientifico de ‘Il Colle di Galileo’, di Marco Benvenuti presidente del Sistema Museale di Ateneo.
Gli interventi sulla Villa, oltre alla installazione di dispositivi audiovisivi principalmente dedicati agli incontri scientifici e alle scuole di dottorato in fisica che si svolgono periodicamente fra queste mura, si sono concentrati sulla ricostruzione e sull’arredo di alcuni ambienti emblematici: lo studiolo, la cucina e la cantina. Nello studiolo di Galileo, che è oggi uno dei luoghi più suggestivi del complesso, il mobilio è autentico, del Seicento o del secolo precedente, ed è stato scelto da antiquari esperti, guidati anche dall’inventario della villa redatto nei tempi immediatamente successivi alla morte di Galileo. Artigiani di grande esperienza specializzati nel restauro di libri antichi hanno ricostruito le ‘vacchette’, cioè i quaderni con copertina in pelle che contengono alcune copie degli appunti che Galileo redigeva sul moto dei satelliti medicei. Nei locali della villa sono stati posizionati anche otto sedie cinquecentesche e un leggio; nella stanza dove Galileo è spirato si trova un bassorilievo ligneo dei primi del secolo scorso, che rappresenta lo scienziato circondato dai suoi discepoli, secondo la consolidata iconografia galileiana.
La cantine e la cucina erano locali intatti al tempo del restauro della Villa, ma totalmente privi di arredi. La loro ricostruzione, curata dall’Accademia dei Georgofili, si è bastata su studi che hanno permesso di definire un’ipotesi verosimile del materiale e degli oggetti contenuti. Le botti e il piccolo tino sono stati costruiti seguendo le tecniche di allora; altri contenitori sono invece oggetti di antiquariato. Fiaschi, brocche e bicchieri di vetro sono stati riprodotti attraverso i quadri dell’epoca, mentre un tavolo di legno e dei panchetti sono stati realizzati secondo stilemi tratti da rappresentazioni iconografiche coeve.
Fra gli altri interventi sostenuti dalla Fondazione CR Firenze ci sono anche la Biblioteca Virtuale, che consiste, attraverso un dispositivo che proietta su una parete l’immagine di una libreria, di estrarre e consultare virtualmente i volumi o le opere possedute da Galileo. Monitor touch-screen consentono al visitatore di leggere un’ampia documentazione predisposta dal Museo Galileo, sulla villa, sui luoghi galileiani presenti a Firenze e sugli apparecchi e strumenti progettati dallo scienziato. Altri monitor consentono al visitatore di apprendere come, a partire dalla fine del secolo diciannovesimo fino ai giorni d’oggi, si siano sviluppate le attività scientifiche nel campo delle fisica e dell’astronomia sulla collina di Arcetri. Tutto il percorso è accompagnato da totem illustrativi con testi in italiano ed inglese.
La collina di Arcetri è oggi uno dei luoghi più importanti della storia della fisica. Nel maggio 2013 è stata designata sito storico dalla Società Europea di Fisica (EPS): è il secondo sito storico italiano ad aver avuto questo riconoscimento (dopo Via Panisperna a Roma, resa celebre dagli esperimenti sul rallentamento dei neutroni realizzati da Enrico Fermi nel 1934) che ne testimonia l’importanza per lo sviluppo della Fisica nell’ambito delle ricerche svolte dagli scienziati che vi hanno operato: Galileo Galilei; gli astronomi Giovan Battista Amici, Giovan Battista Donati e Giorgio Abetti; i fisici Enrico Fermi, Gilberto Bernardini, Enrico Persico, Franco Rasetti, Giuseppe Occhialini e Bruno Rossi.
“L’accordo detto de “Il Colle di Galileo” nasce cinque anni fa con il duplice intento di restituire alla Villa la funzione di luogo della memoria galileiana per le visite al pubblico e di farne al contempo la sede di incontri scientifici – ha spiegato in occasione dell’inaugurazione il professor Giacomo Poggi, presidente del Comitato scientifico de ‘Il Colle di Galileo’ – . Oggi possiamo finalmente dire che è motivo di grande soddisfazione essere riusciti, con l’aiuto della Fondazione e con i colleghi del comitato scientifico de “il Colle di Galileo”, a restituire alla città, e, diciamolo pure, al mondo, la Villa, arricchita per quanto riguarda la sua fruibilità museale; con altrettanta soddisfazione vediamo che, grazie ai frequenti incontri scientifici, alle Scuole di Dottorato in Fisica, alle conferenze che oramai regolarmente hanno luogo nella Villa, si rinnova fra quelle mura l’opera fondamentale della trasmissione del sapere fra generazioni, sulle orme del grande scienziato che proprio qui ebbe come unico sollievo dalle pene (il soggiorno coatto per via della condanna del Santo Uffizio, la perdita dell’amatissima figlia Virginia – Suor Maria Celeste, la cecità) la presenza degli allievi che da lui andavano imparando a leggere il grande libro della natura”.
Il Sistema Museale di Ateneo (SMA) per Villa Galileo ha organizzato nuovi percorsi di visita per consentire ad un più ampio pubblico la fruizione della dimora. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo +39 055 2756444, da lunedì a venerdì 9-17, sabato 9-13, oppure scrivere edumsn@unifi.it. Altre informazioni su www.sma.unifi.it
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