Mielofibrosi e trapianto, indicazioni dalla ricerca
Un modello basato sulle più recenti scoperte molecolari permette di stabilire in modo chiaro e preciso quando è opportuno eseguire il trapianto, per contrastare questa malattia del sangue.
Un modello basato sulle più recenti scoperte molecolari permette di stabilire in modo chiaro e preciso quando è opportuno eseguire il trapianto, per contrastare questa malattia del sangue.
L’associazione fra la celiachia e l’epilessia, sebbene poco frequente, è nota a livello clinico. Una ricerca dell’Ateneo su “Scientific Reports” dimostra per la prima volta sperimentalmente il rapporto fra gli effetti tossici del glutine e l’epilessia.
Esiste un minerale capace di catturare un elemento tossico sottraendolo all’ambiente circostante e alla catena alimentare. Meglio di quanto faccia un prodotto sintetizzato in laboratorio. La scoperta è stata illustrata da un articolo della rivista Geochimica et Cosmochimica Acta.
Capire il legame fra terremoti e tsunami e, in particolare, quali sono le condizioni che amplificano il rischio di tsunami, è di fondamentale importanza per valutare il rischio a cui sono esposte molte aree costiere. Il tema è oggetto di uno studio internazionale, guidato da Paola Vannucchi del Dipartimento di Scienze della Terra, che è stato pubblicato su Nature Geoscience.
Alcuni prodotti del metabolismo, all’interno di fluidi biologici, occupano una posizione nello spettro di risonanza magnetica nucleare che dipende dalla concentrazione di tutti gli altri metaboliti. Questo apre la strada ad analisi cliniche più veloci ed economiche. La scoperta firmata dal CERM è stata illustrata dalla rivista Nature Communications.
Lo studio dei ricercatori del Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” contribuisce a descrivere i processi ambientali alla base della variabilità del ghiaccio marino in Antartide durante gli ultimi 10 mila anni.
Due esperimenti di interferometria atomica realizzati nei laboratori fiorentini in risalto negli Editor’s Suggestions di Physical Review Letters.
Come funziona il dolore neuropatico, quello che nessun farmaco riesce a spegnere? Una risposta promettente sulla sua origine arriva dallo studio del team di Farmacologia e oncologia del Dipartimento di Scienze della salute pubblicato da Nature Communications.
L’azione sabotatrice compiuta da piccoli aggregati proteici ai danni delle cellule nervose al centro di una ricerca realizzata con il contributo di un team fiorentino e pubblicata da Science.
Sviluppata una nuova piccola molecola con grandi potenzialità analgesiche e antitumorali. E’ il risultato, per ora a livello di ricerca di base, del lavoro multidisciplinare di tre dipartimenti dell’Ateneo, recentemente pubblicato sul Journal of Medicinal Chemistry.