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22 maggio 20237 giugno 2023

Una favola “statistica” insegna a non temere le diversità

I docenti del Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni 'Giuseppe Parenti' coinvolti in un progetto di letture animate dedicato agli alunni della scuola primaria “G. La Pira”
Dal libro "Le streghe di Bayes e altre storie. Fiabe statistiche per bambine e bambini curiosi" (ISTAT, 2017): illustrazione di Daniel Benitez / F A B R I C A per la favola "Alla ricerca del gatto perduto"
Dal libro "Le streghe di Bayes e altre storie. Fiabe statistiche per bambine e bambini curiosi" (ISTAT, 2017): illustrazione di Daniel Benitez / F A B R I C A per la favola "Alla ricerca del gatto perduto"

La diversità spiegata ai bambini attraverso la statistica. Il compito è stato affidato a Monia Lupparelli e Alberto Cassese, rispettivamente docente e ricercatore del Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni ‘Giuseppe Parenti’ (DiSIA), i quali mercoledì 17 maggio hanno incontrato gli alunni della scuola primaria “G. La Pira” di Firenze per un’attività divulgativa dedicata alle scuole elementari.

La scuola “La Pira”, infatti, propone da qualche anno un progetto di letture animate dedicate ai bambini e, all’interno delle iniziative di quest’anno, per la prima volta è stato previsto un intervento a cura di Unifi.

“Abbiamo letto la favola Alla ricerca del gatto perduto, inserita nel libro Le streghe di Bayes e altre storie. Fiabe statistiche per bambine e bambini curiosi (ISTAT, 2017) – spiega Monia Lupparelli, che ricopre anche l’incarico di referente Public Engagement del dipartimento insieme alla professoressa Cecilia Verri –; un racconto che affronta a misura di bambino il tema della variabilità, uno degli aspetti principali di cui si occupa la statistica. I bambini solitamente non hanno molta confidenza con la variabilità, anzi, spesso ne sono spaventati interpretandola come assenza di certezza.”

“I bambini – prosegue – hanno un pensiero più matematico che statistico per cui due più due fa sempre quattro e le cose si classificano in giuste o sbagliate. Il pensiero statistico invece si basa sul possibile, probabile e verosimile. Attraverso la lettura della favola, abbiamo cercato di trasmettere il concetto statistico di variabilità con un’accezione positiva, interpretandola come diversità di opinioni e di situazioni che non rende gli individui migliori o peggiori, ma diversi”.

L’iniziativa del DiSIA si è configurata come un’attività di public engagement e rafforzamento della presenza di Unifi nel tessuto sociale fiorentino. Le letture animate sono state precedute da una presentazione delle attività dell’Ateneo e dei “campi di interesse” della statistica. Terminato il racconto, Lupparelli, Cassese e le maestre hanno animato un dibattito con gli alunni sui temi legati alla variabilità.

“È la prima volta che il dipartimento è coinvolto in una simile iniziativa – afferma Lupparelli – e intendiamo replicarla nei prossimi anni possibilmente inserendola in un progetto di continuità con la scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo Le Cure, con la speranza allargare l’esperienza ad altre scuole di Firenze”.

La fiaba Alla ricerca del gatto perduto parla di un regno chiamato Monotònia, in cui esiste un unico colore, il grigio, tutti hanno lo stesso nome e mangiano lo stesso cibo. Il principe, messosi alla ricerca del proprio gatto scomparso, si imbatterà nel paese di Varianza, dove ogni cosa è differente e coloratissima. Quando anche gli altri abitanti di Monotònia apprenderanno dell’esistenza di Varianza, molti di loro decideranno di trasferirvisi, mentre alcuni preferiranno restare. Proprio perché – e così si conclude la favola – “siamo tutti diversi anche perché alcuni amano le cose uguali”.


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Giovanni Gaeta
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