Il futuro adesso. Open Access e Firenze University Press

L'accesso aperto, cioè la condivisione libera e aperta della letteratura scientifica, è uno dei principi su cui si fonda l'attività della casa editrice dell'Ateneo. Un principio che si dimostra essenziale in momenti di emergenza globale.
Accesso aperto open access

Proviamo a immaginare un mondo in cui chiunque faccia una scoperta, o abbia una riflessione interessante su un dato argomento, la possa condividere facilmente attraverso il web. Un mondo in cui tutti possano studiare, commentare, criticare, rigettare quello che hanno appena letto, senza barriere economiche d’accesso.

Immaginiamo poi che in questo mondo scoppi accidentalmente l’“ordigno fine del mondo” del Dr. Stranamore (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb, 1964). Il nome dell’ordigno è in realtà un po’ eccessivo, come spiega il suo ideatore, in fondo la sopravvivenza del genere umano è comunque garantita, ma a certe condizioni. L’“ordigno fine del mondo” potrebbe essere, ad esempio, l’emergenza scatenata dal COVID-19 e tra le condizioni per gestire l’emergenza e sopravvivere ci sarebbero, allora, il facile accesso ai risultati della ricerca, lo scambio dei dati e dei protocolli di ricerca. Ad essi si potrebbero aggiungere anche la condivisione di contenuti per la didattica nelle scuole e nelle università e, in generale, un’interazione profonda fra scienziati, istituzioni e società civile.

Questo mondo non solo è possibile, ma reale, sia purtroppo per quel che riguarda il virus che, per fortuna, per quel che si chiama Open Access.

L’accesso aperto alla letteratura scientifica è una cosa semplice da definire: un articolo di una rivista o un libro sono open access se un lettore può fruirne subito, gratuitamente e completamente, senza alcun limite nell’uso dei contenuti. L’accesso aperto si fonda dunque su di un atto volitivo, inclusivo e altruistico, ovvero la condivisione gratuita dell’opera di ingegno da parte di un autore. In definitiva, l’autore lo fa perché può e perché lo vuole.

La Firenze University Press ha fatto proprio questi principi ed è un editore ad accesso aperto. Supporta la disseminazione della ricerca di una vasta comunità di studiosi che ha come centro di gravità un grande ateneo pubblico, come l’Università di Firenze, ma che abbraccia anche le sue numerose relazioni internazionali. FUP pubblica in open access una grande varietà di opere come periodici scientifici, volumi, o parti di essi, ma include anche strumenti ibridi come data-base scientifici e i corsi e-learning. Tutte le pubblicazioni sono soggette ad un attento processo di revisione fra pari improntato alle migliori best practice internazionali per volumi (FUP Best Practice in Scholarly Publishing) e riviste (Editorial policies e Research integrity).

L’accesso aperto caratterizza la FUP fin dalla sua nascita. Recentemente l’Associazione Italiana Editori (AIE) ha condotto un’importante indagine sui contenuti a supporto della didattica e della ricerca messi a disposizione dall’editoria universitaria italiana per fare fronte alla pandemia da COVID-19. Ne è emerso che tra le 55 piattaforme attualmente censite ci sono sia FUP Scientific Cloud for Books che FUP Journal, ovvero le due piattaforme di pubblicazioni ad accesso aperto. Si tratta di realtà dinamiche e in forte crescita che, con oltre 1000 volumi e migliaia di articoli in 47 periodici, sono il frutto di due decenni di editoria open access a sostegno della ricerca.

FUP e accesso aperto hanno percorso insieme un lungo cammino. Le prime pubblicazioni della casa editrice dell’Università di Firenze uscirono poco dopo le tre fondamentali dichiarazioni internazionali di principio sull’Open Access di Budapest, Bethesda, Berlino, divulgate nel 2003. Grazie a un lavoro corale, lungimirante e tenace degli studiosi e delle professionalità della casa editrice, l’accesso aperto si è poi evoluto da un esperimento editoriale, a una consolidata realtà, per divenire infine il fondamento strategico dei suoi servizi di diffusione dei prodotti della ricerca.

L’accesso aperto, come tutte le buone idee, sa essere prolifico in molti modi. Anzitutto, permette allo studioso di condividere facilmente le proprie scoperte e riflessioni, amplificando sensibilmente l’impact delle pubblicazioni. Allo stesso tempo, avvicina cittadini e istituzioni scientifiche perché favorisce l’uso e il godimento di informazioni e saperi.

L’open access è pure un vigoroso agente di riequilibrio nella distribuzione della conoscenza fra le nazioni. Esalta, infine, la profonda aspirazione universalistica propria dell’attività scientifica, come attività fondante e primigenia del genere umano.

I vantaggi sono molti e sebbene l’accesso aperto non possa da solo, per nostra sfortuna, disinnescare l’ordigno vaneggiato dal Dr. Stranamore, rappresenta comunque il modo migliore per utilizzare le risorse che la scienza ha fornito alla collettività.


COPYRIGHT: © 2017 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE.
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo post sono rilasciati sotto Licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0).

More from Fulvio Guatelli

Il futuro adesso. Open Access e Firenze University Press

L'accesso aperto, cioè la condivisione libera e aperta della letteratura scientifica, è...
Leggi di più