Il meteorite di San Valentino all’esame di Unifi

Saranno analizzati nei laboratori del Dipartimento di Scienze della Terra alcuni frammenti del bolide precipitato a Matera lo scorso 14 febbraio
Il Meteorite di Matera, (foto PRISMA-INAF)

Saranno analizzati all’Unifi alcuni frammenti del meteorite caduto a Matera lo scorso 14 febbraio (bolide di San Valentino).

Attraverso la strumentazione disponibile presso il Dipartimento di Scienze della Terra, il Centro di Servizi di Microscopia Elettronica e Microanalisi e il Centro di Servizi di Cristallografia Strutturale dell’Ateneo fiorentino sarà possibile procedere alla caratterizzazione e la classificazione dei campioni.

“A Firenze possiamo avvalerci di varie tecniche – spiega Giovanni Pratesi, docente di Mineralogia  e responsabile delle analisi del materiale extraterrestre di PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica – oltre alla microscopia ottica in luce trasmessa e riflessa che fornisce indicazioni sul tipo petrologico, possiamo disporre della microscopia elettronica a scansione e della microsonda elettronica che risultano indispensabili per la comprensione della classe e del gruppo di appartenenza”.

ensemble meteoriti di Matera (foto PRISMA-INAF)

L’assenza di ogni traccia di alterazione terrestre nella meteorite consentirà di condurre indagini su numerosi aspetti del meteorite, incluse le analisi sui materiali organici. “Questo rappresenta un aspetto particolarmente rilevante da un punto di vista scientifico e una conferma, tre anni dopo la meteorite Cavezzo, della straordinaria efficacia della Rete PRISMA che, oltre ad aver tracciato la traiettoria del bolide, ha permesso di circoscrivere l’areale di caduta nell’area nord della città lucana”.

I risultati delle analisi fiorentine saranno raccolti insieme agli esiti della misura dei radioisotopi cosmogenici di altri campioni portati presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.


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