Avviati i nuovi studi metrici e morfologici su Palazzo Pitti: digitalizzazione, documentazione e conoscenza sono gli obiettivi di un intenso programma di lavori che per i prossimi due anni segnerà la collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi ed il Laboratorio di Geomatica per l’Ambiente e la Conservazione dei Beni Culturali (GeCo) del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze.
Il progetto è coordinato da Elena Pozzi per le Gallerie degli Uffizi e da Grazia Tucci che dirige il laboratorio GeCo: permetterà di disporre di un modello digitale tridimensionale dello storico palazzo. L’edificio è la più grandiosa e imponente residenza privata fiorentina, simbolo del potere delle famiglie che nel tempo l’hanno eletta a dimora e che oggi ospita al suo interno musei d’arte, artigianato artistico, arti decorative e di storia della moda e del costume, oltre a uffici pubblici e servizi.
Scansione laser, sistemi GNSS, fotogrammetria terrestre e da drone sono gli strumenti che consentiranno di campionare con elevata accuratezza il complesso monumentale e di crearne una copia virtuale, il suo gemello digitale. Una banca dati completa, implementabile nel tempo, documenterà la consistenza geometrica e materica del Palazzo e dei suoi ambienti, e diventerà supporto indispensabile per una corretta gestione, manutenzione e conservazione di una macchina preziosa e complessa come Palazzo Pitti.
Le potenzialità di un database geometrico tridimensionale sono molteplici e la possibilità di ampliarlo con informazioni multimediali permette di costituire relazioni spaziali capaci di produrre nuove conoscenze, nuove prospettive e suggestioni.
La digitalizzazione di un complesso così articolato, nelle sue molteplici declinazioni, è il risultato di scelte ponderate e di specifiche procedure che necessita di un progetto capace di coniugare accuratezza, completezza e interoperabilità. Il laboratorio universitario GeCo ha acquisito nel tempo capacità tecnologiche e di ricerca in grado di rispondere a questa nuova sfida. Il laboratorio si avvale di un team che ha maturato una pluridecennale esperienza su importanti progetti di digitalizzazione di monumenti sia in Italia che all’estero e ha accolto questa sfida con entusiasmo e determinazione.
Con la ripresa delle attività dovute alla fine del lockdown i ricercatori del laboratorio hanno iniziato le operazioni di campagna sulla base di un progetto, redatto a distanza durante il periodo di distanziamento sociale dovuto al Covid19, che ha permesso di definire strumenti, tecniche, metodi di lavoro e un accurato cronoprogramma.
Durante tutto lo svolgimento delle attività, alcuni segnali (target), necessari per le varie strumentazioni, rimaranno visibili sulla struttura e contribuiranno a segnalare i lavori in atto, documentando l’importanza di un impegno collettivo per la cura del patrimonio monumentale.