Dall’allevamento intensivo all’allevamento intelligente

Si chiama precision farming ed è uno dei principi per produzioni zootecniche sostenibili e in linea con le esigenze dei consumatori. Se ne parlerà durante la Notte dei Ricercatori 2018 presso l'Università di Firenze.
Archivio fotografico 123rf.com - riproduzione riservata
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C’era una volta un contadino che aveva 30 vacche. Tutte avevano un nome e lui era in grado di riconoscerle anche a molta distanza. Sapeva quanto mangiavano, quanto producevano, se una di loro aveva bisogno di più cure, di più cibo, di maggiore assistenza. Sapeva la loro data di nascita, il nome dei loro genitori e quello dei parenti più prossimi. Ognuna veniva curata, accudita e alimentata secondo i suoi specifici bisogni. Quel contadino di tanti, ma tanti anni fa, non lo sapeva ma stavo allevando i suoi animali secondo il principio della Precision Farming.

La Precision Livestock Farming (PLF) è un metodo basato sul monitoraggio di ogni singolo animale. Attualmente gli allevatori operano le loro scelte lavorando su dati medi di gruppo con l’obbiettivo di massimizzare le produzioni riducendo la variabilità tra gli animali, questo al fine di facilitare la gestione dell’allevamento. Questa riduzione, per quanto spinta, non potrà però mai essere totale; parliamo di animali, non di mattoni.

L’allevamento di precisione si basa essenzialmente sull’identificazione elettronica del soggetto. L’applicazione della PLF può avere finalità diverse a seconda della specie. Per i bovini prevede in genere l’individuazione precoce di patologie, la gestione dell’alimentazione, ecc.; per i suini anche la stima del peso, il riconoscimento della tosse, il controllo della temperatura, la stima della composizione della carcassa; per i polli la gestione degli incubatoi, l’ispezione delle carcasse; per le specie ittiche ed i molluschi, la valutazione della dimensione degli animali, il monitoraggio GPS per la migliore gestione degli stock di veneridi.

L’evoluzione diretta della PLF è la Precision Feeding (PF). Questa pratica viene applicata sia sugli alimenti animali sia sull’animale. Nel primo caso l’applicazione della PF riguarda l’impiego dei foraggi la cui qualità dipende anche dalla corretta gestione della loro conservazione. La PF prevede sistemi di valutazione della sostanza secca al momento della somministrazione agli animali basato sulla tecnica NIR (riflettanza nel vicino infrarosso), consentendo la correzione in tempo reale della quantità di alimento da fornire per rispettare il giusto apporto di sostanza secca previsto.

L’applicazione della PF alla nutrizione animale deriva dalla molteplicità di studi che i ricercatori hanno condotto, e conducono, sui fabbisogni animali. Nel passaggio da un sistema basato su valori medi di gruppo, ad uno che tiene conto delle necessità di ogni singolo animale, si verifica un notevole miglioramento delle performance individuali e dell’intero allevamento. Ad esempio, è stato stimato che il passaggio da un’alimentazione differenziata per le due sole fasi di accrescimento e ingrasso ad un’alimentazione in cui l’alimentazione è in continuo adeguamento alle esigenze di ogni animale, il ritorno economico è particolarmente elevato.

L’adeguamento ai fabbisogni, soprattutto proteici, consente anche una diminuzione dell’impatto delle produzioni zootecniche sull’ambiente. In genere la quantità di proteina fornita all’animale è sovrastimata, il che porta ad una sua utilizzazione a fini energetici e non plastici, con conseguente aumento delle escrezioni azotate e dell’accumulo di nitrogeno nel terreno e nelle falde.

Da quanto sommariamente esposto, emerge che il passaggio da un sistema di allevamento tradizionale alla Precision Livestock Farming è improcrastinabile. Se si vuole che le produzioni animali siano oggi in linea con le esigenze di consumatori esigenti, è sempre più necessario allevare con Metodo, Passione e… Precisione.

 

L’autrice interviene sul tema in occasione della Notte dei Ricercatori 2018 a Firenze (venerdì 28 settembre, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Piazzale Vittorio Gui, 1 – ore 16.30)


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